Lettera a “La Repubblica”: Carige, Bper, Desio, il lavoro resti al centro

Cara Repubblica sono trascorsi quasi quattro mesi da quando Banca Carige è stata fusa per incorporazione in Bper Banca. Un evento aggregativo di questo tipo non poteva che comportare inevitabili passaggi complessi per le lavoratrici ed i lavoratori provenienti da Banca Carige, con riferimento ai quali va comunque evidenziato l’incredibile impegno profuso in questa delicatissima fase. Da questo punto di vista, una menzione particolare va altresì fatta a quei dipendenti ex Carige che, nel giro di pochi mesi, si sono trovati ad affrontare un doppio cambiamento, essendo approdati a Febbraio da Bper al Banco Desio. A partire dallo scorso Novembre sono stati conclusi importanti accordi sindacali di armonizzazione, finalizzati a tutelare al meglio le persone coinvolte nei predetti passaggi aggregativi. In generale, First Cisl non ha smesso né smetterà per un istante di ascoltare, rappresentare le esigenze ed occuparsi attivamente delle proprie associate e dei propri associati. Allo stesso tempo, ci pare necessario sviluppare dei ragionamenti che vadano, peraltro, anche oltre la mera contingenza. Quali impatti potrà avere in futuro l’incrementata presenza di un gruppo bancario rilevante come Bper sulla Liguria? Concordiamo in pieno con chi sostiene che la nostra regione, terra ricca di cultura e tradizione, necessiti di interventi ed investimenti in grado di valorizzarne al meglio un potenziale con importanti margini ancora da esprimere in diversi settori. Naturalmente il discorso non riguarda solamente il mondo bancario, anzi sarebbe interessante un confronto sul territorio sempre più ampio e strutturato. Cionondimeno crediamo che, nell’ambito del contesto complessivo, Bper abbia un’enorme occasione per contribuire a favorire lo sviluppo della nostra regione. E, allo stesso tempo, che con questa operazione si sia assunta una grande responsabilità nei confronti di lavoratrici e lavoratori ma anche di tutti i liguri. Come declinare tutto questo in concreto? Anzitutto tramite una rete di sportelli capillare, con un numero di personale addetto adeguato ed appropriato per i modelli distributivi applicati e per le incombenze da svolgere in filiale, stabilizzando i lavoratori impiegati quali somministrati ed intervenendo tempestivamente con nuove assunzioni laddove necessario, senza naturalmente trascurare al contempo di valorizzare chi lavora già in azienda. In secondo luogo, occorre mantenere continuità territoriale e professionale per chi attualmente opera negli uffici direzionali in Liguria, in modo da contrastare nel tempo qualsiasi fenomeno di mobilità territoriale e professionale per lavoratrici e lavoratori che nel corso degli anni hanno avuto modo di specializzarsi nelle diverse attività bancarie. Inoltre, dopo aver incorporato un pezzo di storia della Liguria, auspichiamo in un atteggiamento sempre più intraprendente da parte di Bper, affinché si investa e si sfruttino al massimo le vocazioni e le potenzialità logistiche e tradizionali della nostra regione: nell’ambito di un equilibrio complessivo in ogni caso da salvaguardare, la Liguria può diventare nel prossimo futuro vero e proprio punto di riferimento di alcune attività per l’intera banca. Non significherebbe solamente più posti di lavoro di qualità sul territorio, ma anche creare le basi per favorire lo sviluppo di attività potenzialmente sostenibili e durature. Queste alcune ricette concrete da applicare. Non ci interessano né il massimalismo né l’ideologia e l’antagonismo fini a sé stessi. Come sempre, a First Cisl interessano solo i fatti: valuteremo esclusivamente quelli, nell’interesse di lavoratrici e lavoratori.

Fabrizio Mattioli – Segretario Generale First Cisl Liguria
Matteo Muzio – Componente First Cisl Segreteria Gruppo Bper Banca