La Spezia, il 2020 conferma il trend, meno bancari e sportelli in provincia, l’analisi First Cisl sulla stampa

REPORT SUL CREDITO ALLA SPEZIA

“Anche il 2020 conferma il trend: sempre meno bancari e sportelli in provincia”; è questo il titolo del Report sul credito alla Spezia, che sintetizza l’analisi effettuata anche quest’anno dall’Osservatorio sul credito di First Cisl Liguria – zona della Spezia.

L’analisi viene rilanciata dalla Gazzetta della Spezia e su Città della Spezia che titola “Panoramica sulle banche spezzine: ‘Meno filiali e dipendenti in calo’”. Ne dà conto anche il quotidiano La Nazione, con un servizio dal titolo “Colpite anche le banche: chiusi 6 sportelli. In un anno il numero di dipendenti è sceso di 28 unità. Otto Comuni fra Val di Vara e Riviera sono rimasti senza filiali sul territorio”.

Il giornalista Franco Antola esordisce sottolineando come a La Spezia il Covid-19 stia determinando «effetti rilevanti anche sul settore bancario: meno dipendenti, meno sportelli e, di conseguenza, meno servizi sul territorio, anche se in un quadro molto diversificato nelle singole realtà territoriali. Di certo,  a pagare di più sono i piccoli comuni, basti pensare che ben otto (di cui 7 in Val di Vara ed uno in Riviera), risultano sprovvisti di filiali bancarie. Il settore ha tenuto più di altri, ma i segnali di sofferenza sono evidenti, e lo dicono i numeri».

«Nel 2020 alla Spezia sono state chiuse 6 filiali – prosegue l’edizione spezzina della Nazione sciorinando i dati del report First Cisl – tutte nel capoluogo  (su 36 complessivamente nella regione) e i dipendenti delle aziende bancarie sono diminuiti in un anno di 28 unità, passando da 836 a 808. Il quadro emerge dal monitoraggio annuale del comparto finanziario spezzino condotto dall’Osservatorio sul Credito della First Cisl zonale, che esprime non poche preoccupazioni rispetto ai possibili scenari futuri, su cui pesano le incognite legate all’evoluzione della pandemia, ma non solo».

Il report prende in considerazione anche «il settore affine della Riscossione tributi, che comprende l’unico concessionario rimasto in provincia, l’Agenzia delle entrate-Riscossione, dove negli ultimi dodici mesi – riferisce l’Osservatorio – si sono registrati un pensionamento ed un trasferimento che hanno portato l’organico a 32 occupati, “numero destinato inesorabilmente a scendere se, come sta accadendo ormai da 10 anni, l’azienda non darà corso ad un piano di nuove assunzioni”. Questo significa che il numero globale dei lavoratori del settore “finanziario” è sceso a 840, con la perdita, negli ultimi 20 anni di ben 400 occupati (erano 1239 nel 2001)».

First Cisl analizza anche alcune delle maggiori realtà aziendali: «Crédit Agricole Italia, nella quale la locale Cassa di Risparmio è confluita nel luglio del 2019, è la realtà che ha contribuito maggiormente a questo saldo negativo – rileva lo studio – abbassando la saracinesca in ben 5 succursali su 16 sulla piazza della Spezia, dismettendo l’agenzia I di via Fontevivo (aperta nei primi anni del 2000), la L nel quartiere di Mazzetta (inaugurata nel dicembre del 1991), l’agenzia del Muggiano e dell’Ospedale Civile (inaugurate entrambe il 1° giugno 1978) e lo sportello all’interno dell’Arsenale Militare, aperto nell’estate del 1976 e attivo per quasi 45 anni!». «L’altra chiusura nel capoluogo – prosegue l’Osservatorio – è da ricondurre a Banca Carige che ha dismesso la propria filiale nel quartiere della Chiappa, portando la propria presenza in città a sole 3 succursali. Pertanto solo 103 filiali bancarie rappresentano oggi l’intera realtà creditizia spezzina, il numero più basso mai raggiunto almeno dal 1995 ovvero da quando la First Cisl ha creato il suo Osservatorio locale sul credito».

«Con tutto questo – si legge su La Nazione – il rapporto fra abitanti e succursali bancarie – la cosiddetta ‘bancarizzazione’ – resta a Spezia superiore alla media nazionale. Abbiamo infatti in provincia quasi un’agenzia ogni duemila spezzini, cioè un indice di 0,47 sportelli ogni mille abitanti, mentre in Italia il valore è 0,40. La conferma si ha anche nel numero medio di sportelli per comune (3,22), che alla Spezia, nonostante tutto, continua ad essere migliore del dato nazionale (3). La distribuzione degli sportelli nei comuni si presenta assai disomogenea. Con un indice di 2,58 filiali ogni mille residenti. Vernazza, gioiello delle Cinque Terre, supera di gran lunga Castelnuovo Magra che, pur vantando una buona economia agricolo-artigianale, risulta però fanalino di coda della classifica con 0,12 sportelli ogni 1000 residenti».

«In un quadro di decrescita generale, non manca qualche dato in controtendenza. «Esaminando i dati disaggregati per singole aziende – rileva l’analisi di First Cisl – si osserva che cinque banche hanno incrementato il proprio personale. Si rileva infatti l’aumento di quattro addetti in Banca Carige ed in Credem e di una risorsa a testa in Popolare di Sondrio, CheBanca! e Deutsche Bank. In altri otto istituti di credito si è invece verificata una diminuzione: due dipendenti in meno per Banco Bpm, UniCredit, e nella Bcc Versilia Lunigiana Garfagnana (Bvlg), 4 in Bnl, 5 in Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Monte Paschi e addirittura 13 in Crédit Agricole Italia. Così come per la chiusura delle filiali, è l’istituto transalpino ad avere l’impatto maggiore sul calo dei bancari in provincia nel corso del 2020 (13 su 28)».

 

Il report sul credito in provincia di La Spezia a cura di First Cisl La Spezia