Piano Industriale Ubi: valutazione positiva ma con prudenza

Il CEO dott. Massiah ha incontrato le organizzazioni sindacali

“La valutazione complessiva del Piano industriale è positiva, ma con prudenza”, dichiara Andrea Battistini –  Segretario Responsabile FIRST Cisl del Gruppo UBI – a margine della presentazione ufficiale del Piano Industriale 2019/2020, illustrato nella mattinata del 28 giugno.

La prudenza è d’obbligo in attesa dell’informativa sindacale di dettaglio, che permetterà di valutare puntualmente e concretamente sia le ricadute sul Personale rivenienti dalla riorganizzazione – processi di ridefinizione dei contratti integrativi aziendali, chiusura delle filiali, mobilità territoriale e professionale in primis – sia gli strumenti da adottare per gestire gli esuberi che non accederanno al Fondo di solidarietà, il cui costo stimato è di circa 90 milioni di euro.
L’analisi comparata della situazione patrimoniale ed economica del Gruppo, delineate dal CEO Victor Massiah, passando attraverso gli obiettivi strategici che l’azienda intende realizzare, ha descritto i principali interventi di riorganizzazione che verrano realizzati e le principali ricadute sul Personale.

Resta confermato l’impegno ad assumere giovani, creando buona occupazione, così come l’esclusione di licenziamenti e/o prepensionamenti obbligatori, nonchè l’utilizzo obbligatorio delle giornate di solidarietà. La volontarietà, quindi, quale strumento che ha tradizionalmente caratterizzato le relazioni industriali nel Gruppo, garantendo il raggiungimento degli obiettivi.
In linea con gli anni passati, è inoltre probabile il ricorso a congedi di solidarietà volontari, incentivo al part time, smart working e contenimento del lavoro straordinario. Resta invece critica e richiederà grande impegno nella ricerca della migliore soluzione, la possibile armonizzazione dei contratti aziendali, derivante dal nuovo perimetro aziendale della Banca Unica.
A fronte di questi importanti cambiamenti, sarà fondamentale investire sulle persone. Migliorare il clima aziendale e creare una vera identità comune è l’obiettivo – non ancora raggiunto da UBI – da perseguire.

“La produttività e la fidelizzazione del personale – conclude Battistini – passano attraverso la coerenza delle politiche aziendali che, a fronte della Banca Unica, dovranno essere uniformi nelle diverse macro aree. E ancora, attraverso  la partecipazione organizzativa che rappresenta una sfida e, al tempo stesso, un’opportunità per creare valore e rafforzare la fiducia di clienti e dipendenti, veri motori del cambiamento”.