Indignazione per le esternalizzazioni: i sindacati italiani denunciano BNL la controllata di BNP Paribas

I sindacati italiani del settore bancario hanno fortemente protestato contro il management di BNL, dopo infruttuose trattative, al fine di mantenere all’interno del gruppo i 900 posti di lavoro oggetto di esternalizzazione. BNL, una delle maggiori banche italiane, è una filiale del colosso francese BNP Paribas.
In un comunicato stampa del 15 febbraio scorso, la dirigenza dei sindacati Fabi, First Cisl, Fisac CGil, Uilca e Unisin, tutti affiliati a UNI Global Union, ha dichiarato: “Dopo cinque giorni di discussioni vane, l’azienda è tornata al tavolo delle trattative con lo stesso atteggiamento antagonistico che ha tenuto dall’inizio di questa situazione. . . Senza un cambio di rotta radicale, le nostre trattative si concluderanno senza accordi, i contenziosi continueranno e inizierà la stagione dei contenziosi, non solo in Bnl ma anche in tutte le società coinvolte”.
Nell’ottobre 2021, BNL ha annunciato che avrebbe esternalizzato 900 addetti ai servizi IT e di back-office. I sindacati hanno respinto categoricamente questa mossa perché negherebbe a questi dipendenti la copertura del contratto collettivo nazionale di settore.
Dopo precedenti tornate di trattative difficili e improduttive, i lavoratori di BNL hanno scioperato il 27 dicembre 2021 e il 24 gennaio 2022. Gli scioperi hanno riportato BNL al tavolo delle trattative a febbraio, ma i negoziati si sono interrotti il quinto giorno, con l’azienda che si è rifiutata di soddisfare le richieste dei sindacati.
Nel novembre 2021, il settore finanziario di UNI ha scritto alla direzione di BNP Paribas chiedendo di portare in BNL un vero dialogo sociale.
Le persone in questi lavori svolgono servizi essenziali per BNL e meritano che i loro diritti fondamentali, incluso il diritto alla contrattazione collettiva, siano rispettati“, ha affermato Christy Hoffman, Segretario generale di UNI Global Union. “L’azienda dovrebbe smettere di fare ostruzionismo e iniziare a negoziare seriamente con i sindacati“.