Rottura delle relazioni sindacali nel gruppo BNL

Le organizzazioni sindacali sono preoccupate da diverso tempo rispetto a quanto si prospetta per la “fantomatica” riorganizzazione 2022-2025.
L’azienda aveva più volte dato segnali, neanche troppo velati, di avere “intenzioni serie” per questo piano quadriennale: pensiamo a come ha recuperato soldi su patti individuali, a come si sia comportata per il VAP, al fatto che nonostante i continui solleciti non abbia voluto ripristinare un premio di fedeltà e da ultimo come ancora non abbia voluto parlare con le organizzazioni di un VAP da erogare nel 2022 di fatto andando ad impedire per il secondo anno consecutivo la tassazione agevolata per le lavoratrici e i lavoratori, oltre che rendendo impossibile la trasformazione del VAP CASH in credito welfare per avere ulteriore vantaggio fiscale.
In questi giorni si sono trovati documenti sulle cartelle condivise dove abbiamo appreso che per l’IT il progetto Pantheon sarebbe stato già approvato nei dettagli a Novembre 2020, con i perimetri già fatti e che quindi almeno questa esternalizzazione sarebbe difficilmente smentibile.
Per il PAC ci sarebbero meno fughe di notizie ma il precedente dell’IT non rende fiducioso il personale che continua a lavorare in un clima di incertezza causata dalla modalità carbonara che l’azienda ha scelto per affrontare questo importante momento aziendale.
Axepta che fine farà?
E’ vero che Corporate e Retail saranno un mercato unico?

Nel frattempo chiedere di lavorare facendo come se niente fosse è impensabile.

Per questo si è resa necessaria la rottura delle relazioni sindacali.

Alle lavoratrici e ai lavoratori dell’azienda che ritengono di non essere “parte in causa” perchè non annoverati nelle “indiscrezioni di cessione” ricordiamo i versi del sermone del pastore Martin Niemöller:

«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»

QUI il comunicato