“Nella nostra provincia ci sono 34 Comuni – in cui vivono quasi 35mila bresciani e sono presenti circa 2.500 imprese – che sono totalmente sprovvisti di sportelli bancari. Una situazione che interpella certamente il sistema bancario ma anche la politica, le istituzioni e il sociale. Occorre un’attenzione rinnovata alle persone, soprattutto quelle più fragili, private dei servizi bancari, così come alle ricadute che queste assenze hanno sui territori, ricadute che aggravano i disagi strutturali dei territori di montagna e dei nuclei abitati più piccoli presenti in ogni parte della provincia”.
Lo ha affermato il segretario provinciale della First Cisl, Gianpaolo Bottanelli, aprendo nella mattinata di ieri, lunedì 23 ottobre, il convegno “Desertificazione bancaria, il valore delle banche di prossimità”, coordinato dal redattore del Giornale di Brescia Roberto Ragazzi.
All’appello di Bottanelli ha fatto eco l’intervento di Alessandro Azzi, presidente della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo: “La nuova regolamentazione europea favorisce i grandi gruppi a svantaggio delle banche più piccole e del credito cooperativo. Ciononostante, noi continuiamo ad essere al servizio della comunità. Le nostre sono banche di prossimità che interagiscono con le forze vive del territorio, coinvolgendole direttamente attraverso forme di sostegno e di accompagnamento condivise, mai calate dall’alto”.
Anche per Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl, “le banche di credito cooperativo non possono essere trattate dal regolatore europeo alla stregua delle altre. La strategia della regolamentazione bancaria europea, che si basa sul continuo innalzamento dei requisiti patrimoniali, può dare dei benefici sul fronte della stabilità, ma finisce per favorire la concentrazione del sistema con il conseguente abbandono dei territori”.
Hanno ben presente questi rischi le banche che sono un importante riferimento per intere aree montane e pedemontane. Ne ha parlato Hermes Bianchetti, vice direttore generale vicario di Banca Valsabbina, che portando l’esperienza dell’istituto ha sottolineato le scelte di fondo a sostegno del territorio e delle persone: il mantenimento della presenza degli sportelli, la centralità del rapporto umano e di una fiducia da alimentare con la competenza e la professionalità”.
Concetti apprezzati nel suo intervento dal presidente della Provincia Emanuele Moraschini, secondo il quale “le banche di prossimità sono fattore di sviluppo imprescindibile”.
“Per questo servono politiche economiche che esaltino biodiversità e territorialità: le piccole banche, cooperative e non cooperative, sono un valore economico e sociale da preservare e valorizzare”, ha concluso il segretario generale First Cisl.
Colombani ha anche osservato che “la crescita degli utili spinta dalla rapida salita dei tassi, ha determinato il sensibile aumento dei patrimoni delle Bcc ed in prospettiva il trend continuerà nei prossimi anni. Ci sono pertanto le condizioni e le opportunità per le banche piccole e medie di chiudere subito l’accordo di rinnovo del contratto nazionale accogliendo le istanze sindacali”.
Comunicazione First Cisl BancaValsabbina