Agenzia delle entrate-Riscossione, i sindacati proclamano lo stato di agitazione

A seguito dell’incontro svolto ieri dalle rappresentanze sindacali di Agenzia delle entrate-Riscossione con i rappresentanti dell’ente, sui temi in oggetto, riportiamo le dichiarazione del Segretario di coordinamento First Cisl Ramon Bertone:

Quanto dobbiamo aspettare prima che i datori di lavoro facciano la loro parte, come ha giustamente dichiarato il Ministro Giorgetti recentemente? La storia e i risultati raggiunti dalle lavoratrici e dai lavoratori della riscossione meritano che venga riconosciuta dignità ad un comparto che da solo riscuote più del valore della manovra finanziaria. È necessario avviare nel più breve tempo possibile la fasi di contrattazione, finalizzata al rinnovo del contratto scaduto ormai da 1 anno”.


Di seguito il comunicato unitario a firma delle Segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin del settore della Riscossione:

Comunicato nazionale unitario alle lavoratrici ed ai lavoratori di Ader

Nella giornata odierna si è tenuto il programmato incontro avente per oggetto l’assegnazione dei nuovi assunti e le relative riallocazioni degli attuali dipendenti di Agenzia delle entrate-Riscossione. Nel dettaglio abbiamo avuto aggiornamenti riguardanti la prima tranche di 470 assunzioni programmate che attualmente si definiscono in una platea di 332 idonei (pari al 71%) che hanno dato la disponibilità all’assunzione. È in fase di definizione l’iter amministrativo al termine del quale verrà proposta la firma del contratto la cui decorrenza, ad oggi, viene ipotizzata per il 1° dicembre prossimo venturo.

Per il restante 29% si procederà allo scorrimento delle graduatorie regionali con conseguente ingresso posticipato.

Per quanto riguarda la collocazione e la destinazione dei neoassunti, l’ente ha dichiarato di avere tenuto conto delle necessità organizzative anche in relazione alle uscite per pensionamento dei colleghi.

Riguardo alle richieste di mobilità interna, la delegazione aziendale ci ha informati che, delle circa 1.000 richieste di mobilità complessivamente presentate dal 2018 ad oggi, ne sono state accolte 558 e le rimanenti sono in fase di valutazione. In particolare, solo nel corso dell’anno 2024 sono state soddisfatte circa 100 richieste di trasferimento e/o di cambio mansione e da inizio anno ad oggi ne sono state evase altre 41; 102 tra le istanze ancora non evase, inoltre, potrebbero trovare soluzione a seguito delle 470 assunzioni.

A fronte della rinnovata richiesta da parte delle scriventi Segreterie di dare accoglimento alle restanti domande di trasferimento e di valutare le ricadute organizzative delle assunzioni, soprattutto sul tema del rilascio dei colleghi che finora hanno lavorato per il Contenzioso Lazio e Campania, l’ente ha comunicato che, presumibilmente, non prima di maggio saranno riallocati i colleghi che ad oggi lavorano sui poli di L’Aquila, Teramo, Chieti, Avezzano, Udine, Novara, Lecce, Terni e Padova.

Il rappresentante dell’ente ha inoltre dichiarato che il tema della mobilità oggi comincia a riguardare non solo le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori ma diventa più significativo per ragioni organizzative aziendali dell’Ente stesso e che, con l’avvio delle assunzioni, questo processo potrà cominciare ad essere realizzato superando il consolidato principio che ha visto, negli ultimi vent’anni, portare le attività presso i lavoratori e non viceversa.

Tale dichiarazione mette in discussione prassi consolidate che nel tempo hanno garantito il funzionamento dell’ente anche in termini di efficacia e risultati. Le scriventi organizzazioni sindacali esprimono forte preoccupazione e disappunto verso una gestione che intende modificare aspetti organizzativi che nel tempo sono risultati efficaci e non hanno penalizzato il personale.

Ribadiamo che le previsioni contrattuali, anche in materia di trasferimenti, rientrano nelle dinamiche della contrattazione; contrattazione che deve iniziare con l’avvio di un confronto che, ad oggi, non riusciamo ancora ad intravedere vista la difficoltà dell’ente anche ad individuare una data di apertura del tavolo nazionale dedicato al rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) di settore.

Le lavoratrici ed i lavoratori attendono i rinnovi dei contratti, Ccnl e Cia (Contratto integrativo aziendale), con le legittime aspettative di recupero del potere di acquisto delle proprie retribuzioni ma anche di sviluppo di istituti di conciliazione dei tempi vita/lavoro e di sviluppo professionale. Di fronte ad una piattaforma rivendicativa approvata e presentata più di sei mesi fa e ad una contrattualistica scaduta da più di dieci mesi non troviamo più alcuna meritevole motivazione di rinvio. Nonostante i vertici di Ader continuino a ribadire che non esiste un reale ostacolo al rinnovo, che non ci sono eventi di natura legislativa che rivoluzionino la riscossione, nei fatti tali parole si palesano nella difficoltà ad aprire il confronto sul rinnovo del Ccnl.

Abbiamo atteso il tempo necessario per l’analisi della piattaforma, per la risoluzione dell’assenza dell’Ad di Equitalia Giustizia Spa, atteso il confronto con il Direttore avv. Carbone, atteso il testo della Legge di bilancio 2026… Oggi non vediamo altri validi motivi che ostino all’avvio delle trattative ed è evidente che Agenzia delle entrate-Riscossione, di fatto, non intende onorare l’iter naturale degli impegni contrattuali.

Per i suddetti motivi le scriventi Segreterie, che finora hanno dimostrato grande senso di responsabilità, ritengono inaccettabile ed ingiustificabile un ulteriore rinvio del confronto.

Per la difesa dei diritti e nel rispetto delle legittime aspettative delle colleghe e dei colleghi, viene proclamato, in previsione di ulteriori iniziative, lo stato di agitazione di tutto il personale.

Roma, 23 ottobre 2025

le Segreterie nazionali
Fabi   –   First Cisl   –   Fisac Cgil   –   Uilca   –   Unisin


Il comunicato unitario delle Segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin del settore della Riscossione