Riscossione, First Cisl e Cisl in campo per il Fondo di previdenza nazionale

Prosegue la mobilitazione dei sindacati del settore della riscossione.

Questa mattina, a Roma, First Cisl, Fabi, Fisac Cgil e Uilca hanno tenuto un presidio sotto la sede del Ministero delle Finanze, presente anche Ignazio Ganga, segretario confederale Cisl con delega alle politiche previdenziali. 

Nel mirino della protesta il Governo, che non ha ancora risolto la questione relativa al Fondo previdenzale nazionale del settore. La riforma del Fondo, varata nel 2018, non è stata infatti ancora applicata. Di conseguenza i lavoratori continuano a versare i contributi per prestazioni che non percepiscono.

“Continuiamo a mobilitarci per chiedere giustizia per i lavoratori del settore della riscossione che – denuncia la segretaria nazionale di First Cisl Sabrina Brezzo – a due anni dall’emanazione del Decreto Ministeriale 8 maggio 2018 n.55 non vedono ancora riconosciuti i loro diritti previdenziali e sono costretti a versare una contribuzione senza ricevere la corrispettiva prestazione”. Il problema, spiega Brezzo, è che “ad oggi non è stata ancora data attuazione al decreto ministeriale, applicativo della legge 225/2016, che riforma la normativa del Fondo”.

Il provvedimento  prevede “l’erogazione di un assegno pensionistico aggiuntivo alla pensione generale obbligatoria con la valorizzazione di tutti i contributi versati secondo le regole del sistema contributivo”, sostiene la responsabile First Cisl di Agenzia delle Entrate-Riscossione Emma Marra. “La mancata applicazione della riforma, realizzata per porre fine ad una situazione di forte iniquità, è assolutamente ingiustificata perché non comporta oneri aggiuntivi per le finanze dello Stato. È indispensabile – prosegue Marra – che il Governo proponga e sostenga, nella legge di bilancio 2021, le soluzioni congiuntamente individuate dal Ministero del Lavoro e dall’Inps”.

“Continueremo a seguire questa vicenda perché la profonda sperequazione che fino ad oggi hanno subito le lavoratrici e i lavoratori esattoriali va sanata”, conclude Ignazio Ganga segretario confederale Cisl: “la pietra tombale alla vertenza dovrà essere messa dalla legge di bilancio, la quale deve risolvere positivamente una questione che per troppi anni ha colpito ingiustamente questa categoria che lavora al servizio del Paese”.