“Classifiche di sostenibilità e Osservatori regionali sull’attività bancaria: solo così possiamo combattere la desertificazione bancaria. Alla base dell’abbandono dei territori da parte delle grandi banche non c’è infatti la digitalizzazione, come si vorrebbe far credere, ma la tendenza dei banchieri a comprimere continuamente i costi operativi. Anche gli investimenti sull’innovazione digitale sono modesti. La verità è che si preferisce destinare il capitale ai buyback, che vanno a vantaggio solo dei Ceo e dei grandi azionisti. Dunque è più che mai necessario incalzare le banche sul fronte della reputazione, individuando insieme, attraverso il tavolo di confronto permanente che è stato proposto, i criteri sui quali fondare le classifiche di sostenibilità, a partire dalla territorialità e dalla disponibilità a svolgere programmi di educazione digitale in favore della clientela”. Lo ha detto il Segretario generale nazionale First Cisl Riccardo Colombani intervenendo al convegno “Desertificazione bancaria soluzioni all’orizzonte” organizzato a Perugia da First Cisl Umbria.
“Anche l’Umbria ha dovuto subire le conseguenze della desertificazione bancaria – ha ricordato Colombani – Nel 1995 le banche che avevano la sede legale sul territorio erano 13, oggi sono solo 3: la Cassa di Risparmio di Orvieto e due banche di credito cooperativo. Il ruolo delle Bcc è fondamentale, non solo per l’Umbria, ma per tutte le aree colpite dalla desertificazione. Lo sarà sempre di più se gli istituti di credito cooperativo sapranno accrescere le loro quote di mercato sfruttando l’abbondanza di capitale. Il disimpegno dai territori è costato anche in termini di erogazione del credito. In linea con una tendenza consolidata a livello nazionale, che ha visto i finanziamenti alle società non finanziarie scendere di circa 330 miliardi di euro tra il 2011 e il primo trimestre del 2025, anche in Umbria i prestiti hanno registrato, nello stesso periodo, una flessione consistente, passando da 14 miliardi a poco meno di 9. Per chi ha a cuore la costruzione di un modello economico più umano la sfida – ha concluso Colombani – è quella di tenere insieme le esigenze dell’economia di mercato con la promozione della responsabilità sociale d’impresa. Il modello di cooperazione a mutualità permanente, così come lo disegna l’articolo 45 della nostra Costituzione, può dare un contributo fondamentale a raggiungere questo obiettivo”.
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Qui i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria elaborati dalla Fondazione Fiba di First Cisl
Qui i dati sulla desertificazione bancaria in Umbria
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