Banche e territorio, l’evoluzione del sistema dopo la liberalizzazione nell’analisi della Fondazione Fiba di First Cisl

È da oggi disponibile l’aggiornamento dello studio “La desertificazione bancaria e l’evoluzione della territorialità delle banche italiane in rapporto a economia e società”, a cura della Fondazione Fiba di First Cisl. Il documento, arricchito dai dati contenuti nell’ultimo Report sulla desertificazione diffuso a febbraio 2025, compendia il lavoro di analisi svolto sui cambiamenti intervenuti nel sistema bancario italiano a partire dall’introduzione del Testo unico bancario nel 1994.

Appare evidente che le tendenze emerse con la “liberalizzazione”, lungi dall’arrestarsi, si sono andate ulteriormente consolidando negli ultimi anni. L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba ha certificato che la riduzione di sportelli verificatasi nell’ultimo trimestre del 2024 è la più pesante dall’inizio delle rilevazioni. La rarefazione della presenza delle banche sui territori deriva direttamente dalla concentrazione del sistema, un processo che si è snodato lungo gli ultimi tre decenni e che ha conosciuto una forte accelerazione a seguito della crisi di Lehman Brothers, nel 2008, e poi delle riforme che, nel 2015, hanno interessato le banche di matrice cooperativa (Popolari e Bcc). 

Anche gli ultimi aggiornamenti dell’Eba riferiti a settembre 2024 confermano questa tendenza. Il numero delle banche italiane è sceso per la prima volta sotto le 400 (sono per l’esattezza 397), ancora dietro a Polonia e Austria (rispettivamente 533 e 417 banche), e con la Germania che continua a fare la parte del leone con quasi il 30% delle banche europee (1.254 banche su un totale di 4.240, pari esattamente al 29,57%, una percentuale in continua crescita). Si inscrivono in questo percorso le operazioni di aggregazione lanciate negli ultimi mesi, il cui esito sarà molto probabilmente quello di accelerare la concentrazione del sistema e, con essa, la desertificazione bancaria.

Lo stravolgimento di un modello che aveva nella territorialità uno dei suoi punti di forza ha minato il rapporto con le comunità locali, contribuendo all’allargamento delle disuguaglianze. Per gli anziani e le persone con limitate competenze finanziarie il rischio di esclusione diviene quindi sempre più alto. Ma anche il tessuto delle piccole imprese, costretto a fare i conti con la stretta del credito, fenomeno solo parzialmente attenuato dalla presenza delle banche di territorio, si è progressivamente deteriorato. 

Lo studio della Fondazione Fiba non si limita tuttavia a scattare una fotografia aggiornata del sistema e ad elencare i nodi critici della sua evoluzione, ma offre anche un’illustrazione sintetica delle proposte che First Cisl ha presentato nel tempo per temperarne gli effetti negativi sulla società italiana.


Qui l’aggiornamento dello studio “La desertificazione bancaria e l’evoluzione della territorialità delle banche italiane in rapporto a economia e società”

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