Prosegue la corsa del credito al consumo, così come l’interesse della stampa sul tema, messo a fuoco dalle periodiche analisi della Fondazione Fiba di First Cisl. ItaliaOggi è tornata ad occuparsene con un servizio firmato dalla giornalista Roxy Tomasicchio che tratteggia “Una panoramica sui dati più recenti sul rapporto tra le famiglie italiane e l’indebitamento”.
Nel quotidiano economico si legge che “gli italiani continuano a indebitarsi ma diventano più affidabili. Sono in molti coloro che riescono a saldare il debito, tanto che la rischiosità del credito, mentre era cresciuta nel 2023, pur restando su livelli contenuti, già a partire dal primo trimestre dell’anno, ha iniziato la sua discesa fino ad arrivare al secondo trimestre (da 0,245% a 0,243%). Malgrado ciò, su base regionale, è il Sud a soffrire: le difficoltà maggiori si registrano in Sicilia (0,383%), Campania (0,36%) e Calabria (0,354%). Parliamo, cioè, del tasso di deterioramento dei prestiti alle famiglie calcolato in relazione al numero degli affidati, che sono i soggetti (persone fisiche, persone giuridiche, cointestazioni) a cui, a fronte della concessione di prestiti o di garanzie, sono arrivate una o più segnalazioni alla Centrale dei rischi. È quanto rileva la Fondazione Fiba di First Cisl (Federazione italiana reti dei servizi del terziario, il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, della riscossione e delle authority) che ha analizzato, attraverso dati Bce e Bankitalia, le ultime tendenze in materia di concessione di credito. Il quadro tratteggiato mostra la corsa delle richieste di credito al consumo, ossia, tutti quei finanziamenti richiesti e finalizzati all’acquisto di un bene o servizio preciso”.
“Prestiti ancora in calo, ma cresce il credito al consumo”: con questo inciso Tomasicchio prosegue nell’illustrare “l’analisi della Fondazione Fiba di First Cisl. Nel secondo trimestre dell’anno, i prestiti alle famiglie si sono ridotti dello 0,1% rispetto al periodo precedente. Non così quelli destinati a finanziare il consumo, che hanno visto un incremento dell’1,8% (da 162,419 a 165,278 miliardi). L’Italia si conferma al vertice in Europa per i costi praticati sul credito al consumo: il Taeg sulle nuove operazioni ad agosto ha toccato il 10,5%. Una percentuale più alta sia rispetto alla media dell’area euro (8,55%) sia a quelle di Francia (6,82%) e Germania (8,27%). Primato italiano anche per quanto riguarda la fetta destinata al credito al consumo sul totale dei prestiti richiesti: ad agosto si arriva al 18,7% (la media dell’area euro è dell’11,2%. Germania e Francia si fermano rispettivamente al 9,9% e al 12,5%)”.
“Tra le regioni italiane – riporta ItaliaOggi – l’aumento maggiore rispetto al trimestre precedente si registra in Valle D’Aosta (+ 2,3%), Lombardia (+ 2,15%) e Toscana (+ 2,13%). Quello minore in Sardegna (+ 0,99%). Continua a incrementarsi, inoltre, la quota di prestiti sotto forma di cessione del quinto dello stipendio, una forma di prestito che, quando correlato ai consumi, è un segnale di implicazioni delicate sul terreno sociale. Dal 2011 alla metà del 2024 l’ammontare di questi prestiti è raddoppiato, passando da poco più di 10 miliardi a oltre 18 miliardi”.
Qui l’analisi sugli ultimi dati e l’appendice statistica
Qui le precedenti analisi sul credito al consumo
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