Dal sito della Cisl il volantino con i punti di merito sui quali la Confederazione chiede di cambiare e migliorare la Legge Calderoli:
Autonomia, un principio costituzionale che deve unire il Paese
L’autonomia differenziata è stata introdotta nella Costituzione con la riforma del Titolo V del 2001. Prevede la possibilità da parte delle Regioni a statuto ordinario di negoziare con lo Stato condizioni particolari di autonomia su tutte le materie di legislazione concorrente e su alcune materie di legislazione dello Stato.
La Legge n. 86/2024
È una legge ordinaria che attua l’articolo 116 comma 3 della Costituzione. Una sua eventuale abrogazione con referendum lascerebbe aperti i percorsi previsti in materia dalla Carta fondamentale.
Le Regioni potranno subito presentare le richieste di nuove funzioni limitatamente alle materie per le quali non dovranno essere garantiti Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) su tutto il territorio nazionale.
Per le materie Lep di maggiore rilievo sul piano dei diritti civili e sociali (es. istruzione, tutela dell’ambiente, grandi reti di trasporto, cultura) dovranno essere previsti i livelli essenziali e le risorse finanziarie standard per garantirli ovunque.
Legge Calderoli da cambiare e migliorare
La riforma deve rafforzare la coesione nazionale
Il trasferimento di funzioni alle Regioni deve collocarsi entro le coordinate della cooperazione, della solidarietà tra i territori e tra i cittadini, della sussidiarietà tra i livelli istituzionali.
Più responsabilità ed efficienza
L’acquisizione di ulteriori competenze deve impegnare le Regioni e le altre Autonomie locali ad una maggiore responsabilità nell’esercizio delle funzioni e nella gestione delle risorse.
Definire i Livelli essenziali con una legge concertata
I Livelli essenziali ora definiti tramite decreti legislativi dovrebbero essere previsti con legge ordinaria per assicurare un percorso maggiormente democratico e partecipato.
Garantire il percorso democratico degli accordi
I contenuti delle intese devono essere definiti anche con le parti sociali e con il contributo del Parlamento. Le Commissioni paritetiche Stato/Regioni/Enti locali per definire le risorse, anche umane, necessarie ad esercitare le competenze richieste dovrebbero prevedere la partecipazione costante dei sindacati.
Finanziare i Lep fino all’ultimo centesimo
I Livelli essenziali da garantire e finanziare in modo uniforme sull’intero territorio nazionale e i relativi fabbisogni e costi standard devono essere definiti con le parti sociali.
Fondo si solidarietà per sostenere le realtà deboli
Va assicurata solidarietà e perequazione finanziaria ai territori con minore capacità fiscale, a partire dal Mezzogiorno e dalle aree interne del Paese.
Giù le mani da scuole e contrattazione
Per l’istruzione non devono essere oggetto della legislazione regionale aspetti regolamentari, ordinamentali, gestionali e salariali. I contratti collettivi nazionali non debbono prevedere deroghe regionaliste o territorialiste.
Coordinamento nazionale su materie strategiche
Materie di particolare rilevanza quali sanità, infrastrutture, trasporti, politiche energetiche e ambientali necessitano di un coordinamento e di una regia nazionale.
Serve un confronto costante e costruttivo con tutte le istituzioni, nazionali e territoriali, per assicurare al Paese coesione sociale, sviluppo equilibrato dei territori, solidarietà e cooperazione nell’attuazione della legge e nella definizione dei contenuti delle intese.
Il volantino Cisl sull’Autonomia differenziata: