Piccole imprese, in dieci anni credito a picco. Colombani: “Problema grave, la politica non può più ignorarlo”. Il report First Cisl

Piccole imprese, in dieci anni credito a picco. Calo del 32% ma il numero degli occupati ha tenuto. Colombani: “Problema grave, la politica non può più ignorarlo. Pesa la fuga delle banche dai territori”

L’Italia è il paese delle piccole imprese ma il sistema bancario sembra averlo dimenticato. Negli ultimi 10 anni, infatti, il credito nei loro confronti si è ridotto drasticamente. A lanciare l’allarme è un report di First Cisl, il sindacato delle banche e delle assicurazioni, elaborato in collaborazione con la Fondazione Fiba Cisl, in occasione della Giornata mondiale delle micro, piccole e medie imprese che ricorre oggi, 27 giugno 2022.

Tra il 2011 e il 2021 i prestiti diretti alle piccole imprese (*) sono diminuiti del 32%, un calo triplo rispetto a quello registrato per il complesso dei residenti in Italia al netto delle istituzioni finanziarie (- 10,9%).

Nonostante la rarefazione del credito il tessuto delle piccole imprese resta in Italia ancora il principale bacino di occupazione. Se si guarda al confronto con i partner dell’Unione Europea, nel nostro paese la quota di lavoratori impiegati dalle imprese sotto i 10 dipendenti è nettamente più alta (42%) rispetto alla media (29%) ma soprattutto rispetto a Germania (19%) e Francia (23%).

La resilienza del tessuto delle piccole imprese è dimostrata anche dal numero complessivo dei dipendenti, che dal 2012 al 2020, nonostante i problemi di accesso al credito, ha registrato una variazione minima. Se si prendono ancora una volta a riferimento le imprese sotto i 10 dipendenti il numero si è ridotto marginalmente, ma soprattutto resta quasi doppio rispetto a quello delle grandi imprese.

“Il crollo dei prestiti alle piccole imprese – sottolinea il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani – è un problema grave che la politica non può più ignorare. Le risorse del Pnrr costituiscono una straordinaria occasione per la ripartenza. Purtroppo pesa il costante disimpegno delle banche dai territori, che ha portato alla chiusura di 8.441 sportelli dal 2015 al 2021, una percentuale pari a circa il 28% del totale. La desertificazione bancaria rischia di costare molto cara dal momento che le piccole e le piccolissime imprese hanno bisogno del credito necessario a finanziare lo sviluppo delle attività d’impresa legato alla realizzazione degli investimenti pubblici del Pnrr. Prossimità e relazione diretta con la clientela – conclude Colombani – sono elementi che non possono essere surrogati dalla spinta all’innovazione digitale”.

 

Il report di First Cisl con le tabelle esplicative