Il 2° Congresso nazionale di First Cisl, in svolgimento a Roma, continua ad alimentare il dibattito sui temi della finanza. La tavola rotonda “Europa tra regole e crescita: la sfida per banche e assicurazioni” ha evidenziato come un eccesso di regole possa ingessare l’attività delle banche mentre dal fronte Ania viene rimarcato come il conflitto tra Russia e Ucraina abbia generato la perdita di 20 miliardi di plusvalenze latenti del settore assicurativo.
Milano Finanza e Avvenire hanno seguito il confronto tra il direttore generale Abi Giovanni Sabatini, il Co-direttore generale Ania Angelo Doni, il direttore generale Federcasse Sergio Gatti, il Professore emerito della Luiss, Giuseppe Di Taranto, il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani. A moderare il i lavori la giornalista di Class CNBC Janina Benedetta Landau.
“Le regole europee introdotte per evitare crisi nel settore bancario – scrive Pietro Saccò su Avvenire – sono diventate un ostacolo a chi vuole fare banca per sostenere l’economia reale”. Per il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti «C’è una tecnocrazia in Europa che è sfuggita di mano (…) un accavallarsi di norme, una giungla di norme, che necessitano di un’asciugatura e di un ripensamento anche in termini di filosofia regolamentare» perché «è quasi diventato un delitto fare credito, accompagnare le imprese oneste che non riescono a stare dietro alle chiusure per la pandemia o alla chiusura dei mercati».
Dal dibattito è emerso che anche l’Associazione bancaria italiana propende per una revisione del sistema regolatorio «magari con una commissione di saggi» come chiesto dal direttore generale Giovanni Sabatini. «Con le regole attuali – ha proseguito su Avvenire – si mette a rischio la capacità degli istituti di credito di sostenere le imprese, specie le manifatturiere, di fronte all’aumento dei costi di produzione e compressione dei margini. Non sono necessarie meno regole, ma regole adeguate e proporzionate per consentire alle banche di perseguire gli obiettivi europei relativi a alla competitività dell’economia e della transizione ecologica» ha ribadito Sabatini.
Il co-direttore generale di Ania, Angelo Doni ha introdotto il tema della guerra in Ucraina e degli effetti che ha avuto sui conti delle compagnie assicurative italiane. “Nella sola settimana successiva allo scoppio del conflitto – scrive la giornalista Silvia Valente su Milano Finanza –le compagnie italiane hanno perso 20 miliardi di plusvalenze latenti, a causa della volatilità dei mercati. Per Angelo Doni «un fenomeno così folle come la guerra può generare altri impatti veloci e immediati che possono danneggiare ulteriormente il settore in modo molto significativo»
Nel suo intervento alla tavola rotonda il segretario di First Cisl, Riccardo Colombani “si è soffermato sulla stridente contraddizione fra le intenzioni teoricamente giuste del legislatore europeo – si legge ancora su Milano Finanza – volte a garantire la stabilità del sistema, e le effettive conseguenze negative sul sistema creditizio e sulle prospettive di crescite del settore produttivo italiano”. A tal proposito il leader dei bancari della Cisl ha evidenziato su Avvenire che gli «eccessi rigoristici della regolazione europea, come nel caso del calendar provisioning e della classificazione a default dei crediti» sono «misure che puntano giustamente a garantire la stabilità del sistema, ma che riducono la flessibilità nell’esercizio del credito».
«Va detto però – ha aggiunto Colombani su Avvenire – che le banche non hanno esitato a trarne dei vantaggi in termini di compressione dei costi, standardizzando le procedure e tagliando l’occupazione».