Popolare di Bari, First Cisl, agire come per Carige, preoccupato il territorio

La crisi di Banca Popolare di Bari ha risvolti preoccupanti. Il Sole 24 ORE continua a scrivere delle difficoltà dell’istituto di credito pugliese. Nei giorni scorsi il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, ha ribadito che “la strada da seguire è quella già percorsa per Carige, per la quale si era intervenuti per decreto con garanzie statali sull’emissione di obbligazioni. E come per Carige è necessario che sia allestita un’operazione di sistema che veda al centro il Fitd”.

La posizione di Riccardo Colombani viene condivisa anche dalle istituzioni del territorio. L’articolo firmato da Vincenzo Rutigliano e pubblicato dal quotidiano economico raccoglie infatti l’appello del sindaco di Bari, Antonio Decaro il quale sottolinea che per Banca Popolare di Bari “meritiamo il trattamento di Genova”.

“Per salvare la banca più importante del Mezzogiorno – si legge sul Sole 24 ORE – il sindaco di Bari chiede, senza citarlo espressamente ma facendo riferimento «ad altre realtà del Paese», lo stesso provvedimento che il Governo ha adottato per la cassa di risparmio di Genova, prestito obbligazionario e nuova liquidità”.

Antonio De Caro chiede “la messa in sicurezza della Popolare altrimenti, avverte, «assisteremo ad uno sgretolamento, se non a un vero e proprio crollo, del tessuto economico della città e dell’area metropolitana, oltre a mettere a rischio i risparmi di 77mila famiglie che sono soprattuto baresi». E Bari e la regione non possono permetterselo”.

Per il salvataggio della Popolare di Bari, oltre ai sindacati, si schierano il sindaco, imprenditori e associazioni di consumatori. Sulla delicatezza del momento il segretario regionale di First Cisl Puglia, Pasquale Berloco, rimarca che “occorre ricapitalizzare il patrimonio, immettere nuova liquidità come per Carige con obbligazioni garantite dal Governo e poi intervento del Fondo interbancario e partner industriale”.