Sindacati su futuro Mps, scelte dovranno tutelare occupazione e sacrifici fatti

“Tornano le voci sui piani del Tesoro per uscire dal capitale della banca. Intanto si innervosiscono i sindacati”, lo scrive FinanzaReport.it occupandosi del futuro del Monte dei Paschi di Siena.

“Ad accendere un faro sul destino della banca senese – scrive l’autore dell’articolo Stefano Neri – sono due agenzie di stampa internazionali, Reuters e Bloomberg, secondo cui il Mef starebbe negoziando con la Dg Comp europea un piano per liberare Mps da Npl per circa 10 miliardi di euro. Il piano citato dalla stampa estera prevedrebbe lo spin-off a una società separata, che poi verrebbe fusa con Amco, la ex Sga, che a sua volta fa capo al Tesoro. L’obiettivo sarebbe appunto quello di rendere Mps più appetibile per una vendita”.

“Le continue indiscrezioni – evidenzia FinanzaReport.it – hanno intanto innervosito i sindacati. Nei giorni scorsi un comunicato congiunto di Fabi, First Cisl, Uilca, Unisin e Fisac Cgil ha lamentato l’esposizione della banca «a voci ed ipotesi di ogni tipo, spesso contraddittorie, circa i futuri assetti societari del gruppo e del settore»”.

Nel comunicato unitario si legge che i sindacati “rifiutano di rincorrere e controbattere ogni sorta di indiscrezioni giornalistiche e ribadiscono con forza che la Banca ed il Gruppo Monte dei Paschi stanno portando avanti l’impegnativo Piano di Ristrutturazione 2017-2021 grazie alla dedizione, alla professionalità ed ai sacrifici di tutti i Lavoratori”.

“Il rilancio ed il futuro del Monte dei Paschi – proseguono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin – passano obbligatoriamente attraverso la valorizzazione dei dipendenti, vero patrimonio dell’Istituto. Qualunque ipotesi riguardante il futuro di MPS dovrà quindi salvaguardare i livelli occupazionali esistenti, l’integrità del perimetro del Gruppo e valorizzare l’insediamento territoriale” e che “ogni altra soluzione, non condivisa con i Lavoratori e le Organizzazioni Sindacali Aziendali, troverà la nostra ferma opposizione”.

 

Il comunicato unitario di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin

 

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