Piano Bper, Cisl e First Cisl, più assunzioni nel mezzogiorno, banca agisca

“Maggiore attenzione ai territori attraverso un piano di assunzione adeguato e il blocco della politica di tagli agli sportelli nel Mezzogiorno e in Calabria in particolare”; sono queste le richieste della Cisl Calabria, del coordinamento dei quadri ed Rsa di First Cisl Bper Mezzogiorno e di First Cisl Calabria rilanciate da L’Eco dello Jonio. “Piano industriale Bper, Cisl: maggiori assunzioni nel sud Italia”: questo il titolo pubblicato dal sito d’informazione che pubblica la posizione cislina relativa alle scelte di Bper.

“Il piano – si legge – è caratterizzato dalla dichiarata esigenza aziendale di ridurre i costi, da perseguire, come purtroppo spesso sta accadendo nel sistema bancario, ed in particolare nel Sud Italia, attraverso la chiusura di sportelli e l’uscita di dipendenti, a fronte di un modesto numero di assunzioni, concentrate nelle aree del nord Italia, senza il rinnovo dei colleghi somministrati. Le assunzioni previste, nei numeri annunciati dall’Azienda, sono state immediatamente contestate dalle segreterie nazionali in quanto valutate assolutamente insufficienti a coprire sia il fabbisogno esistente e cronicizzato, sia quello determinato proprio dalle manovre previste dal piano”.

“L’Azienda (Bper ndr) ha poi dichiarato di voler spostare il polo di Crotone, dedicato ai mutui e altre lavorazioni, sul nuovo polo che si è creato su Bologna in conseguenza della fusione per acquisizione di Unipol Banca”. L’Eco dello Jonio rilancia il passaggio sindacale sulle politiche del lavoro in Bper. “Abbiamo riscontrato – segnalano gli esponenti delle sigle Cisl – come l’Azienda, delle 140 assunzioni già effettuate da inizio anno, solo 4 hanno riguardato il Mezzogiorno. Questo in linea con lo scorso Piano industriale che ha registrato un numero esiguo di assunzioni”.

Cisl Calabria, il coordinamento dei quadri ed Rsa di First Cisl Bper Mezzogiorno e di First Cisl Calabria rilanciate da L’Eco dello Jonio rimarcano che non sono propensi ad “accettare questa volontà del Gruppo Bper perché la perdita di postazioni lavorative e di lavorazioni strategiche, il mancato rinnovo dei colleghi interinali (che sul nostro territorio sono particolarmente numerosi), il numero esiguo di assunzioni che riguarderanno i nostri territori a fronte delle maggiori uscite e delle mancanze di organico più volte denunciate, non può che avere come conseguenza l’ulteriore impoverimento dei nostri territori, già fortemente disagiati. Questo inspiegabilmente a fronte degli ottimi risultati conseguiti, e in più occasioni certificati e «celebrati dalla stessa Banca». Per questo motivo – concludono i sindacati cislini – invitiamo l’Azienda a rivedere le sue posizioni, in coerenza con la sensibilità sempre dichiarata quale banca attenta ai territori, e pertanto di favorire alle nostre latitudini una maggiore quota di assunzioni, mantenendo, ed anzi incrementando, le lavorazioni grazie alle facilitazioni offerte dalle nuove tecnologie”.