Avvenire, semestrali banche, Colombani, assurdo perdere soldi con cessioni Utp

“Sofferenze giù nei bilanci degli istituti”, titola così Avvenire sulla scorta dei dati infrannuali di bilancio delle principali banche italiane analizzati dall’ufficio studi di First Cisl. “Le banche italiane – si legge sul quotidiano – hanno lottato, dalla crisi del debito del 2011, con 4 montagne di crediti in sofferenza. Visti i bilanci semestrali, la battaglia giunge alla fine ma secondo i sindacati è costata cara”.

Avvenire riprende le conclusioni di First Cisl sulle semestrali delle principali banche italiane “Per le ‘big 5′, ossia Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Mps e Ubi, è stata una fuga dagli Utp (inadempienze improbabili): i crediti deteriorati netti sono diminuiti del 20,1% a 48.225 milioni, l’Npl ratio è migliorato dal 5,3% del giugno 2018 al 4,2% del giugno 2019 e il tasso di deterioramento del credito è sceso per tutte. Dal confronto dei dati aggregati dei bilanci del primo semestre emerge però che il boom degli utili (complessivamente 1,16 miliardi, +22,4%) è merito delle operazioni straordinarie mentre i tassi di interesse sono scesi in media del 3,7% e le commissioni nette del 4,5%.

«È un’avventura senza ritorno – dichiara ad Avvenire il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani – la corsa a liberarsi delle inadempienze probabili danneggia imprese e famiglie. La rete distributiva è al collasso: in un anno si sono persi 9.849 posti di lavoro e 1306 sportelli. Un danno gravissimo per il Paese che si vede privare dell’assistenza alle famiglie ed alle piccole e medie imprese che costituiscono il propulsore dell’economia».

«È assurdo perdere soldi con folli cessioni di Utp. Ha ragione Castagna, ad di Banco Bpm, quando sostiene che la migliore strategia è quella di trattarli internamente, a livello organico. Se finalmente si invertirà la strategia della banche – sostiene Colombani – potremo registrare un diffuso rientro in bonis delle inadempienze probabili a livello sistemico, con riflessi immediati ed ingenti sui conti economici. E verrà salvaguardato il tessuto produttivo del nostro Paese».

L’analisi delle semestrali al 30 giugno 2019 delle banche big 5 a cura dell’Ufficio Studi di First Cisl