Abi, Colombani a Patuelli, tempi più stretti sulle pressioni commerciali

La replica del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani al presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli:

“L’accordo nazionale sulle politiche commerciali del 2017 va applicato subito. Positivo il dialogo sul contratto collettivo nazionale di lavoro. L’assemblea dell’Abi ha evidenziato come le relazioni industriali rivestano un ruolo di fondamentale importanza per il settore. Apprezziamo che il presidente Antonio Patuelli abbia riaffermato l’importanza della tradizione di dialogo che ha sempre contraddistinto i rapporti tra banche e sindacati, tanto più in una fase di profonde trasformazioni del sistema quale quella che stiamo vivendo. First Cisl auspica che i valori di cui oggi è stata ribadita la centralità si rispecchino nel comportamento che l’Abi terrà al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale.

Giudichiamo con favore il richiamo all’accordo sulle pressioni commerciali firmato nel 2017 e alla necessità di darvi piena attuazione. Si tratta infatti di un obiettivo da subito realizzabile attraverso la valutazione di conformità dei sistemi incentivanti praticati dalle banche, che verrà svolta dalla commissione nazionale bilaterale sulle politiche commerciali e sull’organizzazione del lavoro, in ordine all’osservanza del dovere delle banche stesse di servire al meglio gli interessi della clientela in base alla direttiva MiFID II.

La Consob ha emanato una norma (ex art 93 del regolamento intermediari) in base alla quale viene imposto a tutti gli intermediari di praticare sistemi incentivanti (e anche valutazioni professionali) compatibili con il dovere di servire al meglio gli interessi della clientela. La ricerca di una maggiore produttività non può infatti risolversi in un pregiudizio per i lavoratori e per la società nel suo complesso.

Il risparmio – va sempre ricordato – gode di un’espressa tutela costituzionale, il che fa ricadere sulle banche il dovere di conformare la propria attività al principio della responsabilità sociale. È in questo quadro che va letta la richiesta, avanzata dai sindacati nella loro piattaforma, che l’applicazione del contratto nazionale sia estesa a tutti i soggetti vigilati. Il prossimo ingresso nel settore di operatori che si propongono di introdurre come mezzo di pagamento una moneta virtuale dimostra che in prospettiva ciò è ancor più necessario. Bene ha fatto quindi il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco a ricordare nel suo intervento che le regole poste a presidio della sicurezza del risparmio e del corretto esercizio del credito vanno applicate a tutti e sempre, si tratti di operatori tradizionali o piattaforme digitali”.