A Milano Attivo Unitario per la presentazione della piattaforma contrattuale

“Questa piattaforma oltre ad attualizzare e contestualizzare le tradizionali rivendicazioni sindacali, occupazione, salario, area contrattuale, mette al centro la persona e mira a rafforzare la cornice normativa a presidio di importanti principi costituzionali”: lo dichiara Andrea Battistini, segretario generale First Cisl Lombardia – alla vigilia dell’Attivo Unitario in programma domani 12 aprile a Milano, a cui sono stati invitati a partecipare tutti i Rappresentanti sindacali di Milano e della Lombardia.

All’incontro per la presentazione della Piattaforma per il rinnovo del contratto del settore creditizio e finanziario – è quanto si legge sul sito First Cisl Lombardia – interverranno: Sabrina Brezzo, segretaria nazionale First Cisl – Mauro Bossola, Fabi – Giuliano Calcagni, Fisca Cgil – Massimo Masi, Uilca – Emilio Contrasto, Unisin.

“In particolare – continua Battistini – la tutela del risparmio e dei risparmiatori, la piena esigibilità dell’Accordo sulle Politiche commerciali e l’organizzazione del lavoro, la gestione delle ricadute dei processi organizzativi determinati dalla digitalizzazione e dai nuovi competitor “non bancari”, un deciso rafforzamento del benessere della persona, quindi del benessere organizzativo, attraverso una normativa welfare moderna per dare risposte concrete ai bisogni delle persone. Una piattaforma che va oltre i particolarismi settoriali, e che prosegue il processo di apertura alla società civile già avviato con l’Accordo sulle Politiche commerciali e l’organizzazione del lavoro nel 2017, per ribadire la centralità del settore nel Paese e il necessario recupero reputazionale da attuarsi attraverso politiche commerciali sostenibili e politiche gestionali coerenti con i valori dichiarati. Un contratto ambizioso – conclude Battistini – che non si limita a riscrivere alcune regole, ma che vuole ridefinire alcuni fondamentali nel settore, anche attraverso una diversa politica redistribuiva, che riconosca il giusto valore a chi, in prima linea, ha evitato il tracollo reputazionale causato da politiche scellerate e retribuzioni dei vertici ingiustificate e insostenibili”.