Gli utili crescono ma i tagli continuano. E’ questo il dato che viene fuori dallo studio di First Cisl sulla redditività delle principali banche italiane ripreso da vari quotidiani. La “Gazzetta del Sud” parla di paradossi stridenti titolando “Le 4 maggiori banche fanno utili ma licenziano”. Stessa interpretazione da “Il Piccolo” che titola il suo articolo “First Cisl, le banche macinano utili ma tagliano i posti”. Non cambia l’impostazione de “La Gazzetta del Mezzogiorno” che cita la ricerca curata dall’ufficio studi di First Cisl, diretto da Riccardo Colombani, secondo la quale ad un incremento medio degli utili del 17,4% ha fatto seguito il taglio di 12.300 posti di lavoro. Netto il titolo del quotidiano pugliese: “Più utili e meno dipendenti per le prime quattro banche”.
“Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e Ubi secondo un’analisi della First Cisl – scrive la Gazzetta del Sud – hanno assorbito senza drammi i 3,4 miliardi di euro di impatto dovuto all’aumento dei tassi dei btp, e al contempo messo insieme con le trimestrali 6 miliardi di utili, ovvero il 17% in più su base annua al netto delle poste straordinarie”.
“Il Piccolo” rilancia una dichiarazione del segretario generale di First Cisl Giulio Romani secondo il quale “Ci tocca dare ragione ai banchieri, il sistema è solido e redditizio, ma allora perché continuano imperterriti a tagliare personale e filiali?”.
“In un anno – fa notare ancora “la Gazzetta del Sud – 12.300 posti di lavoro, prevalentemente in Italia, sono stati tagliati solo in queste quattro banche ed è un fatto «drammatico – dice Romani – per un Paese che ha un tasso di disoccupazione giovanile del 30%” Peraltro «avere 1.260 sportelli in meno rileva riduce ancora dell’8,4% in un solo anno il servizio ai territori, in barba ai doveri sociali delle banche».
“La Gazzetta del Mezzogiorno” scorre la ricerca First Cisl riportando il punto di vista del responsabile dell’ufficio studi Riccardo Colombani: “Se guardiamo al contributo offerto dal lavoro bancario ai conti di Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm e Ubi vediamo che i 13,6 miliardi di gettito commissionale continuano ad attestarsi intorno al 45% del margine primario totale delle quattro banche, che ha raggiunto i 30,3 miliardi”.
“In questo quadro il costo del personale assorbe rimarca il quotidiano barese – solo il 33% dei proventi operativi, contro il 36% di un anno fa. In tutto, il margine primario vale 2,6 volte il totale delle spese per il personale e le sole commissioni nette coprono 1,2 volte i salari. Dettagli alla mano le commissioni nette per dipendente sono salite in un anno da 55 a 58 mila euro e ogni filiale oggi mette insieme quasi 1 milione di euro di gettito commissionale netto, il 9,5% in più di un anno fa”.