Esodati, lavoro straordinario e Tfr

L’approfondimento di questo mese di Esofirst – il settore di First dedicato agli esodati – riguarda il lavoro straordinario e il trattamento di fine rapporto.

A tal proposito, si rileva che la Corte di Cassazione ha stabilito che al dipendente che durante la carriera lavorativa ha fatto lavoro straordinario spetta l’indennità sul Tfr.

Premesso che la normativa in vigore stabilisce che per lavoro straordinario si intende il lavoro svolto oltre il normale orario di lavoro, che viene retribuito attraverso una maggiorazione della retribuzione ordinaria e che tale maggiorazione è prevista dalla contrattazione collettiva.

Tale compenso per lavoro straordinario, se corrisposto in modo fisso e continuativo, normalmente incide sul calcolo del TFR (Trattamento di Fine Rapporto).

La Corte di Cassazione, in questi anni, si è espressa più volte sulla materia (Cass. n. 13377/2017, Cass. n. 22291/2017) ribadendo il diritto del lavoratore a vedere riconosciuto nel calcolo del TFR anche il compenso per il lavoro straordinario ma non solo, anche quelli per i premi di anzianità, per l’indennità sostitutiva delle ferie non godute e delle festività.

Anche la c.d. “indennità di disagio” erogata dal datore per compensare, appunto, il disagio derivante al lavoratore dallo svolgimento dello straordinario deve entrare nel calcolo del TFR. Facendo lavoro straordinario, infatti, il lavoratore ha svolto un’attività maggiore in termini di tempo rispetto al normale orario di lavoro, pertanto ha diritto a un’indennità erogata per compensare il disagio derivante dallo svolgimento di un orario di lavoro maggiore.

Il dipendente, quindi, che per gli anni di servizio ha fatto gli straordinari percependo una busta paga più consistente, ha diritto anche ad un TFR più alto.