Il sito “Secondo Welfare”, con un articolo firmato da Valentino Santoni, si occupa del recente accordo sul rafforzamento del welfare aziendale per i dipendenti del Banco Bpm. “L’accordo raggiunto tra le parti sociali e destinato a tutti i 25.000 dipendenti del gruppo bancario, – scrive il portale piemontese – ha incrementato le misure di welfare aziendale già previste dall’impresa. Nello specifico, il nuovo contratto prevede l’ampliamento del part time fino a un massimo del 15% del personale, la sperimentazione dello smart working su base volontaria per un massimo di due giornate settimanali, con possibilità di svolgere l’attività lavorativa da una diversa sede aziendale oppure anche da casa, e la possibilità di godere di una serie di permessi retribuiti per varie casistiche di natura familiare (come in caso di malattia di un figlio o del coniuge; oppure nel caso in cui un proprio caro sia affetto da disabilità)”.
Nel produrre la sua analisi sull’intesa raggiunta “Secondo Welfare” riporta il punto di vista di First Cisl veicolato dal sito nazionale. “Il contratto del Gruppo Bpm rappresenta un passo in avanti soprattutto in tema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Grazie all’ampliamento del part time e alla sperimentazione di forme di lavoro agile, le parti sociali hanno voluto introdurre strumenti organizzativi capaci di fornire risposte ai bisogni sociali dei lavoratori e delle lavoratici.”
Spazio anche alle dichiarazioni della segretaria nazionale di First Cisl, Sabrina Brezzo, e del responsabile di First Cisl nel Banco Bpm, Guglielmo Sarlo, i quali sono concordi nel dire che il nuovo accordo “conferma la sensibilità sociale che già caratterizzava i precedenti contratti del Banco Popolare e di Bpm. Si tratta di un passo significativo verso la completa definizione del contratto aziendale, ora auspichiamo che il terzo gruppo bancario del paese investa sulla formazione e sulla crescita professionale del personale, perché è sul suo coinvolgimento che potrà basarsi lo sviluppo nei territori di riferimento di una banca a spiccata vocazione retail”.