Le criptovalute rivoluzioneranno il sistema bancario, ma come?

Cosa succede al sistema bancario in un’economia monetaria basata sulle criptovalute? Se lo è chiesto Francesco Simoncelli in un articolo dal titolo: “In una criptoeconomia come funzionerà il sistema bancario?” pubblicato su yahoo.com.

Nell’articolo si esamina la trasformazione in atto, partendo dalle sperimentazioni di Goldman Sachs e JPMorgan e dalle recenti dichiarazioni del capogruppo del FMI, Christine Lagarde: le criptovalute non sono una moda passeggera ma una vera e propria innovazione nel campo monetario. L’ultimo freno alla loro adozione diffusa è di natura tecnica; dunque un freno destinato ad essere rimosso.

Lo sviluppo del sistema bancario che conosciamo si è basato su tre funzioni primarie: la custodia sicura del denaro, il prestito e il sistema di compensazione tra banca e depositante. Ma come risponderà l’economia fondata sulle criptovalute a queste tre storiche funzioni del mondo bancario?

La risposta, al momento, non c’è.

Nell’attesa il bitcoin, la criptomoneta più conosciuta, sta conoscendo un successo straordinario. In meno di un anno il suo valore è passato da meno di 1000 dollari a circa 17.500 dollari e recentemente al Chicago Board Options Exchange sono partiti gli scambi di futures.

Un report di Deutsche Bank ha individuato nei giapponesi tra 30 e 50 anni, con una cultura finanziaria, i principali investitori in bitcoin. Dell’interesse fortissimo del Giappone verso quest criptomoneta c’è testimonianza evidente, come riportato su tomshw.it in un articolo dal titolo “E se vi pagassero parte dello stipendio in Bitcoin?“, a firma di Manolo De Agostini.

Dal prossimo mese di febbraio GMO Internet, che opera nel campo dei servizi finanziari, pagherà parte dello stipendio dei suoi dipendenti in bitcoin con un intento preciso: “Speriamo di migliorare la nostra conoscenza della moneta virtuale usandola realmente”, ha affermato la portavoce dell’azienda Harumi Ishii, assicurando quindi che si tratta di una misura volontaria e non imposta.

Per adesso, dunque, lo stipendio è salvo.