Furlan e Romani, Governo non consenta all’Europa di inasprire le regole su npl

“Le integrazioni alle norme sulla valutazione e la copertura patrimoniale dei crediti deteriorati che il Meccanismo Unico di Vigilanza europeo vorrebbe introdurre, sono inaccettabili e vanno cambiate”. È quanto dichiarano in una nota congiunta la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan ed il Segretario Generale della First Cisl Giulio Romani sulle richiesta alle banche di far salire fino al 100% gli accantonamenti sui crediti deteriorati di nuova classificazione a partire dal prossimo anno.

“L’appesantimento dei vincoli da parte della Bce, proprio adesso che, anche grazie agli interventi del Governo, il sistema bancario italiano sembra poter uscire dal tunnel delle crisi aziendali, avrebbe un effetto immediatamente recessivo, soprattutto su un’economia come quella italiana legata, per il proprio sviluppo, al sostegno finanziario alle piccole e medie imprese. Gli effetti dell’inasprimento dei vincoli si scaricherebbe sui correntisti, sulle famiglie e sulle imprese. Gli automatismi ed i rating inviolabili, voluti dalla burocrazia europea, hanno già dimostrato di essere inadeguati a favorire un’erogazione ed una gestione del credito idonee ad alimentare uno sviluppo equo e sostenibile ed a garantire il sostegno dell’occupazione nel Paese, in tutti i settori produttivi, compreso quello bancario. Onde evitare di vanificare lo sforzo responsabile portato avanti dal sindacato e dalle banche, occorre che il Governo italiano si faccia prontamente carico del contrasto necessario ad impedire l’introduzione delle norme anticipate con il documento europeo del 4 ottobre, che può pregiudicare gli esiti di importanti salvataggi di istituti bancari italiani”, concludono Furlan e Romani.