“Da sopravvivenza a libertà. Strategie per contrastare la violenza economica”. Tavola rotonda di Cil Toscana e FirstCisl Toscana

 

Si è svolta mercoledì 12 novembre presso l’Auditorium Cisl Toscana di Firenze la tavola rotonda organizzata da First Cisl Toscana ed Cisl Toscana dal titolo “Da sopravvivenza a libertà. Strategie per contrastare la violenza economica”.

All’incontro hanno partecipato Marco Lenzini (Segretario generale First Cisl Toscana), Maria Grazia Maestrelli (consigliera di parità regione Toscana), Tania Berti (psicologa e psicoterapeuta Associazione Artemisia), Silvia Muratori (avvocata). L’evento è stato moderato da Alberto Campaioli responsabile comunicazione Cisl Toscana.

L’apertura dei lavori

Il convegno è stato aperto da Katiuscia Biliotti (segretaria Cisl Toscana) che,  sul tema della lotta per la parità di genere ha evidenziato l’importanza di ripartire da famiglie e scuola come fondamenta per la crescita sociale, investendo nella prevenzione e nell’educazione fin dalla prima infanzia, auspicando infine la continuità del percorso avviato. È intervenuta poi Anna Settembrini (coordinatrice Donne e politiche di genere Cisl Toscana) sottolineando la necessità di riconoscere e contrastare la violenza economica, forma di abuso domestico che limita l’autonomia e le prospettive di carriera, promuovendo la sensibilizzazione fin dai giovani nelle scuole e sostegno concreto alle vittime.

La violenza economica

Nel suo intervento, il segretario generale First Cisl Toscana Marco Lenzini, ha indicato la violenza economica  come una violenza invisibile, parte della violenza psicologica, che si  può manifestare attraverso il controllo delle risorse familiari e la limitazione dell’autonomia finanziaria delle donne.
Lenzini ha presentato alcuni dati che evidenziano la disparità di genere, soffermandosi poi sulle differenze retributive e sulla diversa incidenza del lavoro part time: il 25% tra gli uomini contro il 75% tra le donne.

La consigliera di parità regione Toscana Grazia Maestrelli ha aperto il suo intervento con un’esperienza personale sull’utilizzo del denaro in famiglia, citando poi un indagine secondo la quale, a parità di inquadramento, le donne guadagnano circa il 30% in meno degli uomini, un divario che cresce ai livelli più alti per via della retribuzione accessoria e segnalando gli effetti negativi del part time, spesso non volontario, sul reddito e sulle pensioni, nonché le difficoltà di rientro lavorativo dopo la maternità.


Tania Berti, dell’associazione Artemisia, ha evidenziato come solo recentemente il centro abbia iniziato a ricevere richieste di aiuto specifiche per casi di violenza economica, pur trattandosi di una realtà che è sempre esistita, ribadendo come la libertà personale passi anche attraverso l’autonomia economica e  richiamando l’attenzione sul fenomeno dell’indebitamento. A conclusione dell’intervento sono stati poi citati alcuni progetti di collaborazione dell’associazione con altre realtà per prevenire il rischio povertà e fornire contributi per percorsi di studio.

A concludere il giro di tavolo  è stata l’avvocata Silvia Muratori, che ha portato la propria esperienza professionale in materia di violenza familiare e sul lavoro sottolineando la difficoltà di riconoscere la violenza economica da parte di chi la subisce, rappresentando inoltre la difficoltà di passi in avanti dal punto di vista giuridico, dove la violenza economica non è riconosciuta ancora come reato specifico.

Quali interventi e quali strumenti utilizzare per sviluppare la libertà economica

La consigliera di parità ha evidenziato l’importanza di incrementare l’occupazione femminile e ha richiamato l’attenzione sul problema delle molestie nei luoghi di lavoro, che non si limitano a quelle sessuali, ma includono anche comportamenti e atteggiamenti di datori di lavoro, superiori o colleghi che generano disagio nelle lavoratrici.
Nel suo intervento sul tema la dottoressa Muratori ha parlato delle molestie nei luoghi di lavoro, molto più diffuse e nascoste di quanto si pensi citando caso da lei seguito, richiamando obblighi datori di lavoro in tema sicurezza.
La rappresentante di Artemisia ha illustrato alcuni casi concreti di donne vittime di violenza, evidenziando sia gli strumenti di supporto esistenti sia le difficoltà nell’accedervi.


Il segretario generale First Cisl Toscana ha affrontato il tema del ricorso eccessivo al credito e del conseguente sovraindebitamento, auspicando iniziative di educazione finanziaria di base anche nelle scuole.
Riguardo alla violenza di genere, ha sottolineato l’importanza del ruolo della contrattazione di base citando come esempio l’ampliamento dei permessi per le vittime di questa violenza  inseriti negli ultimi contratti nazionali siglati con Abi e Federcasse.

L’evento è stato chiuso dall’intervento della segretaria generale Cisl Toscana Silvia Russo la quale ha sottolineato come per una vera emancipazione ci sia ancora molto da fare.
La segretaria generale Cisl Toscana ha rimarcato l’importanza del lavoro come indipendenza economica e mezzo per inserirsi nella società, sottolineando però che i lavori part-time sono spesso svolti dalle donne, con conseguenze sulle pensioni e sulle differenze di carriera, soprattutto per le lavoratrici madri.
La  segretaria generale Cisl Toscana ha concluso auspicando una collaborazione tra sindacati, consigliera di parità e associazioni antiviolenza per un cambio culturale, invitando tutti a essere protagonisti del cambiamento.
Il convegno si è chiuso con lo spettacolo teatrale “Femminile, la donna nella letteratura e nella musica” di Fabio Cicaloni, che, partendo da Artemisia Gentileschi, ha illustrato il tema della violenza sulle donne attraverso testi di autori classici e intermezzi musicali.

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