Le pressioni commerciali sono quella pratica barbarica attraverso la quale le aziende perseguono i propri obiettivi attraverso una fortissima spinta sui lavoratori che vengono indotti a vendere i prodotti pur di evitare i rischi derivanti dal mancato raggiungimento dei budget assegnati. Le aziende di credito sono da numerosi anni in prima fila in questo campo e ne sanno qualcosa i nostri colleghi che individuano nelle pressioni commerciali la primissima causa dei malesseri personali e del pessimo clima che si induce nei gruppi di lavoro.
Le pressioni commerciali sono spinte da tecniche assai elaborate che fanno leva sulla psiche dei lavoratori e dei clienti e nulla pare essere proibito di fronte all’opportunità di raggiungere un obiettivo. Persino la struttura di comando delle aziende di credito è organizzata e gestita al fine di raggiungere risultati commerciali di breve e brevissimo periodo. Infatti, i responsabili dei settori, delle agenzie e dei gruppi di filiali, fino alle “regioni commerciali”, si avvicendano con una rapidità impressionante e a ognuno viene assegnato un nuovo e sfidante obiettivo commerciale da raggiungere. Molti dei responsabili dei gruppi di lavoro si trovano così a vivere in un meccanismo che premia chi vende i prodotti e punisce chi non ci riesce.
I lavoratori ed i clienti sono le principali vittime di questo diabolico sistema.
Contro questo metodo selvaggio di fare impresa si batte il nostro sindacato da anni e lo fa insieme alle altre organizzazioni sindacali, sia in Sardegna che nel resto d’Italia e alcuni accordi o protocolli firmati negli anni sono lì a testimoniarlo. Ma nulla è risolutivo perché le tecniche si sono affinate nel tempo e le aziende creditizie e assicurative cambiano spesso la pelle ai fini di riciclare la propria immagine, ma non rinunciano a lavorare in maniera talvolta spietata per raggiungere gli obiettivi.
I lavoratori soffrono e arrancano, ma anche i clienti sono vittime, in quanto può accadere (ed è accaduto, accade!) che pur di collocare un determinato prodotto, si trascurino certe accortezze.
In Sardegna, poi, il danno derivante dalle pressioni commerciali è spinto verso i vertici perché nelle nostre mediamente piccole comunità, vale ancora il concetto della stretta di mano, della parola sincera e vincolante. I clienti si fidano del lavoratore bancario o assicurativo, così come si fidano delle banche e delle assicurazioni, in quanto sono istituzioni di cui si tramanda l’ipotizzata serietà. Ci si fida e si concludono le pratiche sulla fiducia.
Ma questa fiducia viene talvolta tradita da comportamenti imposti dalle pressioni commerciali ed è così che i clienti possono risultare danneggiati e certamente riesce danneggiato il sistema più complesso di relazioni sociali tra cittadini e istituzioni creditizie.
Le tecniche per penetrare le difese dei lavoratori e dei cittadini sono sempre più sofisticate perché la divinità pagana del budget-ad-ogni-costo le impone. La psicologia cognitiva viene utilizzata consciamente (dai vertici) e inconsciamente dai blocchi intermedi di dirigenti, ma tende sempre a produrre danni reputazionali per le aziende stesse e concreti (per la salute e altro) per i lavoratori.
Bene fa, quindi, la nostra organizzazione a voler individuare nelle pressioni commerciali un nemico sempre presente e attivo e a voler lavorare per sminare ciò che la caratterizza.
In Sardegna da lunghi anni stiamo combattendo contro il mostro delle pressioni commerciali, in parte informando i colleghi nei luoghi di lavoro affinché sappiano riconoscere i sistemi che vengono usati per piegare la volontà individuale e collettiva al budget. Ma stiamo operando in contrasto con le aziende che insistono a voler adottare un sistema premiante-sanzionatorio in riferimento alla nostra attività lavorativa, correlando i meriti alla maggiore vendita o collocamento di prodotti.
Noi siamo certissimi che questa è un’attività di alta valenza sociale e che migliorerà anche le aziende del settore credito ed è un bene che l’intera nostra organizzazione si muova decisamente contro le singole leve che muovono l’apparato delle pressioni commerciali.
In allegato – CLICCA QUI! – il manifesto della nostra organizzazione.