BNL ancora in giudizio e… perde ancora una volta!

Da un bel po’ in Sardegna ci lamentiamo di questo o quello strano comportamento da parte della dirigenza della BNL. Certo, a livello regionale le figure al comando sono dotate di un’autonomia limitata, per cui sappiamo che molte stranezze che denunciamo sono da riferirsi ai capoccioni che stanno oltre il Tirreno. E proprio lì, nelle stanze dei bottoni, che decidono quale tipo di angherie imporre ai lavoratori e che tipo di relazioni impostare con i loro rappresentanti del sindacato. C’è anche stato un tempo in cui la BNL lavorava parallelamente al sindacato nella risoluzione dei problemi e per il bene dei lavoratori e dell’azienda, ma quel tempo è oggi un’ombra di quel che è stato e i problemi si stratificano senza posa e soprattutto senza risoluzione.
Perciò in questo periodo la BNL finisce dietro i banchi di un tribunale per rispondere dei gravi errori che commette e in genere perde, riceve sonori schiaffoni dai giudici.

In data 5 agosto il giudice del lavoro ha condannato la BNL per condotta antisindacale.
Ha, infatti, dato ragione alle organizzazioni sindacali che denunciavano l’impresa dal momento che, contravvenendo a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, non riconosceva alle RRSSAA di direzione generale l’incontro semestrale.

Non si tratta di casette da poco, ma dei pilastri delle relazioni sindacali.
Questa ennesima pronuncia, questa ennesima sconfitta della banca dinanzi a un giudice, oltre a umiliare i vertici aziendali, certificando come illecite siano molte delle scelte assunte in banca, conferma la totale assenza di visione da parte di chi non riesce a trovare soluzioni politiche collaborando con i rappresentanti dei lavoratori. Consideriamo questa ulteriore pronuncia una vittoria, ma resta un momento triste: non si può gioire quando il datore di lavoro, violando apertamente disposizioni sensibilissime come quelle riguardanti le libertà sindacali, decide di agire in piena illegalità.

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