Vergogna Compass

L’azienda Compass ha recentemente deciso di chiudere la sua agenzia di Nuoro e trasferire i 3 lavoratori in continente anziché in una delle altre sedi sarde.
Si tratta di un atteggiamento vergognoso e irrispettoso nei confronti di un territorio che ha accolto l’azienda e che ora si ritrova più povero.
Le segreterie regionali hanno deciso di emettere un pesante comunicato, stabilendo di sostenere la trattativa attualmente in corso con le segreterie nazionali sindacali dell’azienda.

compass sede milano

Il comunicato.
In un contesto di generale crisi economica, il sistema finanziario presente in Sardegna aggiunge danno al danno. È noto lo stato di desertificazione finanziaria operato da alcuni anni dalle aziende del settore credito, con chiusure, dismissioni e riduzioni del personale, contro cui le scriventi organizzazioni sindacali sono impegnate ad ogni livello. Oggi si aggiunge un drammatico tassello che riguarda la sofferente provincia di Nuoro, un tassello contro il quale lottiamo e lotteremo con tutte le forze e per il quale si richiede l’intervento delle istituzioni isolane.
Parliamo dell’imminente chiusura della filiale Prestito Compass di Nuoro del Gruppo Mediobanca, una piccola filiale con pochi dipendenti, che è diventata l’ennesima fuga dalla Sardegna da parte dei giganti del credito e della finanza.
In realtà, più che una chiusura, scopriamo essere una trasformazione in una agenzia “Borg”, così la direzione di Compass definisce i punti vendita autorizzati concessi dall’azienda tramite mandato di agenzia con il format delle filiali tradizionali. È esattamente ciò che da tempo avviene nel settore assicurativo dove le grandi aziende assicurative affidano l’attività commerciale capillare agli agenti monomandatari. Una scelta nel solco del progetto avviato nel 2017 “che introduce lo sviluppo di una nuova rete di punti vendita con il proprio marchio, complementare alla rete di filiali già esistenti, concessi tramite un mandato di agenzia” (citazione dal sito Compass). Ma in questo caso, la complementarità è svanita nel nulla.
Il Gruppo Mediobanca – che controlla Compass – si fregia di un utile netto di 907 milioni di euro nel 2022, con ricavi per 2,27 miliardi (il livello più alto di sempre) e un patrimonio netto di 10,7 miliardi di euro. Il costo del lavoro sostenuto nel gruppo si attesta a 671 milioni di euro.
Nonostante questi dati, la controllata Compass SpA ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali del Settore, la imminente chiusura dell’Agenzia di Nuoro, motivandola con un generico quanto incomprensibile “miglior efficientamento territoriale delle filiali” (non vi sono altre realtà del gruppo operanti in Provincia) e una presunta incapacità, tutta da dimostrare, della filiale (tradotto dei dipendenti) di “massimizzare la crescita dei prodotti strategici per la Società” e ancora la convenienza (alquanto evidente) di scrollarsi il rischio di impresa nella fattispecie della filiale di Nuoro, facendola assumere all’agente che aprirà l’Agenzia Borg, mantenendone comunque i benefici economici che ne rivengono.
Le scriventi organizzazioni sindacali FABI, FIRST-CISL, FISAC-CGIL, UILCA-UIL E UNISIN della Sardegna, esprimono con forza la propria totale contrarietà alla decisione di chiudere l’agenzia nuorese, tanto più in un clima di reale minaccia nei confronti dei lavoratori che saranno costretti – se vorranno tentare la difesa del posto di lavoro – a migrare in regioni lontane.
In una visione più generale, ciò che sta accadendo alla filiale Compass di Nuoro ci spinge a ribadire l’esigenza di ripensare le logiche dalle aziende di credito al riguardo del posizionamento nel territorio sardo in una maniera non solo incentrata sulla massimizzazione del profitto e sul beneficio economico, perciò noi richiamiamo il settore finanziario ospite nell’isola a ispirarsi a una autentica responsabilità sociale di impresa, a una reale soddisfazione della clientela, a una concreta vicinanza del tessuto imprenditoriale operante nei diversi contesti, in sintesi al rispetto del lavoro e dei lavoratori.
Nell’esprimere vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori della Compass Spa, nella loro specifica vertenza, consideriamo la stessa parte integrante e sostanziale della più ampia vertenza sul credito in Sardegna, ribadendo l’importanza e l’urgenza della Conferenza sul Credito e valutando nei tempi opportuni l’apertura di una stagione di lotta e di rivendicazione che contrasti il fenomeno sopra richiamato della desertificazione bancaria.
Le Segreterie Regionali della Sardegna Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil, Unisin