Desertificazione bancaria: la mappa delle province laziali

Trovare uno sportello bancario sta diventando sempre più difficile.

Non solo nei piccoli centri o nelle aree montane, ma anche nelle grandi città.

Il disimpegno delle banche dai territori non è però un fenomeno uniforme e riserva infatti alcune sorprese: a Barletta o a Grosseto è più facile imbattersi in una filiale che a Roma.

È uno dei risultati che emergono dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba, che ha elaborato un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna ad ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie.

Il Lazio, con le sue province, non emerge certo tra le Regioni più virtuose, come desumibile dalle tabelle nel link sotto riportato, estratte dall’Osservatorio pubblicato sul sito di First Cisl.

Indicatori di desertificazione bancaria su base provinciale nel Lazio

Come evidente, se Roma non brilla con la sua 34^ posizione su 91, realtà come Frosinone e Rieti si disputano addirittura gli ultimi posti in classifica (rispettivamente la 72^ e la 89^).

Con il diminuire del numero di sportelli si riduce altrettanto velocemente il numero dei comuni laziali con almeno uno sportello bancario attivo, che passano dai 199 al 31/12/2021 (erano ben 259 al 31/12/2015) ai 190 al 30/06/2023, come indicato nella successiva tabella:

Comuni laziali per presenza di sportelli

Ciò ha determinato un numero crescente di individui ed imprese privi di un appoggio bancario diretto, con conseguenze in termini di facilità ed onerosità di accesso ai servizi bancari ed in particolare al credito, come evidenziato dalla infografica del link sotto riportato:

Popolazione e imprese senza sportello e a rischio

In merito il Segretario Generale di FIRST CISL Riccardo Colombani ha avuto modo di osservare come “I dati mostrano che la desertificazione bancaria ha colpito le province italiane in modo molto difforme” e che “all’interno delle stesse regioni si registrano differenze marcate, mentre le grandi città, contrariamente alle attese, restano tutte fuori dalle prime posizioni”. “Sorprendente” viene giudicata la resilienza di alcune aree del Sud, ma in generale le comunità dove la presenza bancaria tiene soprattutto grazie al credito cooperativo, “si contraddistinguono per il radicamento delle piccole banche, che con il rialzo dei tassi d’interesse vedono premiato il loro modello di business incentrato sulla territorialità e sull’erogazione del credito”.