Roma, 10 maggio 2023 – La chiusura delle filiali delle banche a Roma sta assumendo risvolti preoccupanti, non solo per i cittadini e per le famiglie, ma anche per le piccole imprese che sono la spina dorsale dell’economia della Capitale. La First CISL di Roma e Rieti, che rappresenta i lavoratori del settore del Credito e delle Assicurazioni, ha pubblicato uno studio che evidenzia la decisa riduzione di credito da parte delle banche alle piccole imprese.
Per capire cosa sta esattamente accadendo abbiamo intervistato la struttura territoriale di Roma e Rieti della First Cisl, nella persona del Segretario Generale Claudio Stroppa.
- D. Qual è la situazione a Roma, per quanto riguarda il settore del Credito?
- Partiamo dal dato di presenza di filiali nel nostro territorio: nella provincia di Roma gli sportelli bancari sono passati, dai 1.458 del 2020 ai 1.275 del 31 dicembre 2022, con una perdita netta di 183 filiali(l’equivalente di una intera provincia come Latina o Frosinone). A livello di distribuzione degli sportelli, solo 70 Comuni su 121 hanno almeno uno sportello disponibile in loco(nel 2020 erano 79).
- Claudio Stroppa, per le imprese e le famiglie è disponibile credito sufficiente?
- Con la pubblicazione dei dati ufficiali di Banca d’Italia riferiti al 31.12.2022 si è ritenuto opportuno effettuare un aggiornamento della nostra ricerca pubblicata nell’ottobre 2022, sottoponendone le indicazioni e le conclusioni ad una verifica quantitativa e qualitativa. Nel dettaglio, gli impieghi verso le attività industriali si riducono del 44,0% a livello locale, contro un -19,0% nazionale ed un -18,5% nella provincia di Milano; nel comparto delle costruzioni la riduzione di attività creditizie è del 70,7% sull’area romana, contro un -65,4% nazionale ed un -38,4% nel milanese; nei Servizi il credito invece si riduce del 28,0% a Roma contro il -23,9% nazionale, mentre a Milano si decrementano “solo” del 12,9%; a livello di famiglie consumatrici la provincia di Roma vede un incremento del 20,1% rispetto al 17,5% nazionale ed al + 29,4% di Milano. Di segno opposto l’andamento dei finanziamenti alle società finanziarie, diverse da istituzioni finanziarie e monetarie, che vedono Roma – in controtendenza – incrementare la sua attività creditizia nel comparto del 46,5% contro una riduzione del 15,5% a livello nazionale e del 12,2% nella provincia di Milano.
Il 2022 ha di fatto confermato le tendenze evolutive descritte nell’originaria ricerca che possono qui sintetizzarsi nella prosecuzione del processo circolare, ormai decennale ed assai poco virtuoso, di riduzione del credito erogato ad Imprese e Famiglie, della contrazione della Rete bancaria territoriale ad esso dedicata e della crescente incidenza della componente del credito al consumo in parallelo con l’aumento del grado di finanziarizzazione del tessuto economico di riferimento, quali conseguenze della sostanziale rinuncia all’utilizzo della leva creditizia quale strumento di promozione e sviluppo del tessuto produttivo e socio economico del Paese in generale e della nostra Regione in particolare.
- D. Stroppa, quali potrebbero essere delle soluzioni al problema?
- R. La CISL del Lazio e la nostra Federazione Regionale di Categoria, unitamente a CGIL e UIL, hanno avviato nel mese di maggio 2022 uno spazio di confronto con la Regione Lazio per promuovere la costituzione di un Osservatorio del Credito. L’obiettivo è quello di coinvolgere tutte le parti interessate -Banche, Imprese, Istituzioni, associazioni dei cittadini, Università e Sindacati – al fine di poter ragionare su un modello di sviluppo che possa garantire benessere e sviluppo economico e sociale ai nostri territori. Non sarà semplice rendere operativo tale spazio di lavoro, siamo però fermamente convinti che rappresenti una reale opportunità di partecipazione attiva e diffusa che potrà garantire risultati importanti e sostenibili a favore di tutta la popolazione e delle imprese.