Banche: la First Cisl esprime le proprie preoccupazioni – Intervista a Claudio Stroppa

(da MeridianaNotizie) Roma, 4 Luglio 2022 – La chiusura delle filiali delle banche nel Lazio sta assumendo risvolti preoccupanti non solo per i cittadini e per le famiglie, come abbiamo più volte documentato sulle nostre pagine, ma anche per le piccole imprese che sono la spina dorsale dell’economia del Lazio. La First Cisl, che rappresenta i lavoratori del settore del Credito e delle Assicurazioni, ha pubblicato uno studio, a livello nazionale, in evidenzia la decisa riduzione di credito da parte delle banche alle piccole imprese.

Per capire cosa sta esattamente accadendo abbiamo intervistato la struttura territoriale di Roma e Rieti di First Cisl, nella persona del Segretario Generale Claudio Stroppa.

D. Qual è la situazione a Roma, per quanto riguarda il settore del Credito?

R. Partiamo dal dato di presenza di filiali nel nostro territorio: nella provincia di Roma gli sportelli bancari sono passati, dai 1.458 del 2020 ai 1.316 di giugno 2022, con una perdita netta di 142 filiali (l’equivalente di una intera provincia come Latina o Frosinone). A livello di distribuzione degli sportelli, solo 71 Comuni su 121 hanno almeno uno sportello disponibile in loco(nel 2020 erano 79).

D. Per le imprese è disponibile credito sufficiente?

R. La nostra Federazione nazionale, in collaborazione con la Fondazione Fiba, ha pubblicato recentemente un report che denuncia che tra il 2011 e il 2021i prestiti diretti alle piccole imprese sono diminuiti del 32%, un calo triplo rispetto a quello registrato per il complesso dei residenti in Italia al netto delle istituzioni finanziarie (- 10,9%). Nonostante questa decisa stretta sul credito, il tessuto delle piccole imprese resta in Italia ancora il principale bacino di occupazione. Se si guarda al confronto con i partner dell’Unione Europea, nel nostro paese la quota di lavoratori impiegati dalle imprese sotto i 10 dipendenti è nettamente più alta (42%) rispetto alla media (29%) ma soprattutto rispetto a Germania (19%) e Francia (23%).
Roma e la sua provincia rientrano perfettamente in tale rappresentazione, con l’aggravante che, la forte vocazione turistica del territorio, ha risentito maggiormente del periodo emergenziale legata alla pandemia. In tale contesto le piccole imprese rischiano seriamente di non poter più sostenere il mercato, avendo in questa difficile fase di ripresa necessità di credito, anche per sostenere le maggiori spese energetiche e il fenomeno inflattivo che sta caratterizzando questa fase temporale.

D. Quali potrebbero essere delle soluzioni al problema?

R. La Cisl del Lazio e la nostra Federazione Regionale di Categoria, unitamente a CGIL e UIL, hanno avviato nel mese di maggio uno spazio di confronto con la Regione Lazio per promuovere la costituzione di un Osservatorio del Credito. L’obiettivo è quello di coinvolgere tutte le parti interessate – banche, imprese, istituzioni, associazioni dei cittadini, università e sindacati – al fine di poter ragionare su un modello di sviluppo che possa garantire benessere e sviluppo economico e sociale ai nostri territori. Non sarà semplice rendere operativo tale spazio di lavoro, siamo però fermamente convinti che rappresenti una reale opportunità di partecipazione attiva e diffusa che potrà garantire risultati importanti e sostenibili a favore di tutta la popolazione e delle imprese.