Bnl, Retesole, First Cisl contro le possibili esternalizzazioni dei lavoratori

Bnl, First Cisl contro le possibili esternalizzazioni dei lavoratori”, è il titolo con cui Retesole pubblica l’anteprima dell’intervista a Giovanni Pacicco, segretario di coordinamento del Gruppo Bnl del sindacato, e Claudio Stroppa, segretario generale di First Cisl Roma e Rieti, sottolineando come il sindacato confermi “il proprio impegno per dire no al progetto di esternalizzare centinaia di lavoratori di Bnl”, lavorando “per trovare soluzioni concrete nell’ambito del settore del credito per imprese e famiglie”.

L’anteprima dell’intervista:

Il giornalista Alessandro Basile chiede a Giovanni Pacicco perché la vertenza di esternalizzazione di Bnl stia diventando un problema e che cosa comporti. “Oltre che essere un fenomeno particolarmente importante per le famiglie dei 900 lavoratori che saranno esternalizzati – sottolinea Pacicco – il problema è la precarizzazione del mestiere e del settore creditizio che investe tutta la società”.

“Sappiamo che nel territorio di Roma c’è un problema legato al settore del credito soprattutto per le imprese e le famiglie – prosegue il giornalista – Quali sono le possibili soluzioni da adottare?”

“Negli ultimi 10 anni – risponde Claudio Stroppa – abbiamo avuto da una terziarizzazione dell’economia a una finanziarizzazione dell’economia sul nostro territorio di Roma. Questo ha sicuramente comportato la generazione di poco valore aggiunto per quanto riguarda una crescita del Pil che possa essere in qualche modo strutturata a favore sia delle imprese che delle famiglie. Le soluzioni possono essere riassunte in due punti: la prima è quella di poter riavere delle direzioni territoriali con forti deleghe, che oggi sono venute a mancare dopo l’accentramento in Nord Italia delle direzioni generali delle maggiori banche, in modo da poter avere delle deleghe forti sul territorio che possano consentire di essere più vicini a imprese e famiglie; il secondo punto sarebbe quello di avere una progettazione più strutturale da parte di tutte le energie e le forze presenti nella nostra città, ad esempio tramite l’istituzione di un osservatorio economico che possa comprendere le istituzioni, le banche, le associazioni delle imprese, i sindacati, i cittadini stessi tramite le loro associazioni e le università, in modo da fare una sinergia e una progettazione prospettica per la nostra città e per la nostra regione.

La puntata integrale de “L’intervista speciale” di Retesole a Giovanni Pacicco e Claudio Stroppa: