Festa della Donna, la FIRST Cisl del Lazio celebra la Giornata con un evento dedicato al “coraggio”

Si è svolta oggi, in modalità telematica, la conferenza voluta dal Coordinamento Donne e Politiche di  Parità di Genere della First Cisl del Lazio sul tema: “Il coraggio di combattere per un mondo migliore”.

Hanno presieduto i lavori la Segretaria Generale della First Cisl del Lazio, Maria Veltri e la stessa Responsabile del predetto Coordinamento Donne, Maria Pia Socillo.

“Oggi noi non parleremo dei diritti delle donne o del loro mancato riconoscimento – ha detto Maria Veltri nell’introdurre l’evento – né dei sacrifici per essere al contempo donne lavoratrici, mamme, mogli, compagne e neppure di quanto ancora siamo lontani affinché la parità non resti solo una voce del nostro dizionario, né ancora di quanto la pandemia abbia aumentato ulteriormente le diseguaglianze tra i diversi generi. Oggi parleremo di come anche le donne, al pari degli uomini, hanno contribuito e contribuiscono alla lotta alle mafie.”

Per affrontare un tema così delicato la First Cisl ha chiesto il contributo oltre che a Dina Signoriello, Segretaria Generale della First Cisl di Roma e Rieti ed a Ewa Blasik della Segreteria Generale Cisl del Lazio, anche e soprattutto ad alcuni illustri relatori, alcuni dei quali impegnati direttamente nella battaglia per affermare la legalità nel Paese: Claudia Salvestrini, direttrice del Consorzio POLIECO (Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti in polietilene); Vincenzo Di Fresco, nipote del Giudice Giovanni Falcone; Luisanna Porcu, Consigliera Nazionale di Dire (Donne in Rete contro la violenza); Giuseppe Pagano, Vice Presidente della N.C.O. (Nuova Cooperazione Organizzata).

Lo scopo del dibattito non è quello di affermare se le donne sono più brave o meno brave degli uomini a lottare contro la criminalità organizzata, perché ciò offenderebbe la memoria collettiva e sarebbe mancare di rispetto verso tutte quelle persone (uomini e donne) che hanno perso la vita nella guerra contro le mafie. Vuole essere invece l’occasione per evidenziare come anche le donne (al pari di tanti uomini) hanno fatto e stanno facendo la loro parte in questo cruciale impegno civile. Donne che stanno lottando per una società più giusta, priva di sopraffazioni. Una società nella quale nessuno ha il diritto di negare i diritti più elementari di un altro essere umano, privandolo dei mezzi per vivere, di una esistenza libera e dignitosa, fino ad arrivare a togliergli la vita in caso di dissenso.