Gruppo Invitalia, comunicato sindacale unitario ai Dipendenti

Come illustrato nel comunicato del 5 agosto u.s., l’azienda ha nuovamente ed unilateralmente interrotto le lunghe ed estenuanti trattative – partite dal mese di maggio e durate sino a tutto il mese di luglio – per la definizione del lavoro agile nella fase post emergenza ritenendo inaccettabili, senza entrare nemmeno nel merito attraverso un confronto diretto, le modifiche richieste dal sindacato e la proposta di schema di accordo ponte relativo all’anno 2020 perché considerate “troppo onerose” (come affermato nella comunicazione del Responsabile RU che alleghiamo).

La decisione aziendale di sfruttare la proroga dello stato di emergenza per continuare ad agire unilateralmente e senza un accordo sindacale, accompagnata da continui e strumentali cambiamenti di posizione e motivazioni, si è confermata l’unica reale strategia perseguita dall’azienda sin dall’inizio. Lo smart working, ed i cambiamenti organizzativi e di mentalità che esso determina, non sono stati presi in considerazione ed anzi sono percepiti come dei rischi per le consolidate rendite di posizione della classe dirigente aziendale e per chi aspira ad un ritorno allo staus quo ante COVID.

Da questo quadro mortificante ed inatteso emergono alcune considerazioni:

a) Invitalia, nei fatti, è fortemente contraria all’utilizzo dello smart working per posizione preconcetta e culturale, in controtendenza con il resto del mondo pubblico e privato che ci circonda, usando come scusa che non è chiaro come tale strumento incida sulla produttività (nonostante sia quasi un anno tra sperimentazione del 2019 ed emergenza COVID che esso viene applicato): considerati i giudizi positivi anche in termini di produttività manifestati sia dai dipendenti che dai coordinatori in più sedi, forse è l’Azienda che non ascolta, o non vuole ascoltare, i propri manager “operativi”. Probabilmente tale resistenza al (necessario) cambiamento è dovuta invece alla lunghissima permanenza dei medesimi Vertici nell’Agenzia che non vogliono percorrere strade innovative, essendo ampiamente rodati a gestire i modelli esistenti!

b) Con tale resistenza all’introduzione dello smart working l’Agenzia dimostra il proprio disinteresse alle misure di un moderno – e privo di oneri – bilanciamento vita lavoro dei propri dipendenti, dimostrando nel contempo un identico disinteresse a reali politiche di parità di genere (già desumibile, peraltro, dall’esiguo numero di posizioni dirigenziali occupate da colleghe donne);

c) Invitalia sta approfittando della emergenza COVID per ottenere consistenti vantaggi economici a carico dei lavoratori. Si può stimare che tra ticket non erogati, minori costi per le utenze ed i servizi, straordinari non riconosciuti un risparmio di costi di alcuni milioni di euro! Infatti con la  sola mancata erogazione di circa 200 euro mensili di buoni pasto per ogni dipendente, peraltro ancora previsti nei budget aziendali rimodulati a giugno dal CdA, si può calcolare un risparmio per Invitalia di quasi due milioni di euro a fronte dei quali la richiesta sindacale di riconoscere – per il futuro – il ticket e almeno un rimborso forfettario di 70 euro mensili a dipendente per i mesi già trascorsi senza ticket era fin troppo ragionevole e di certo non “eccessivamente onerosa”.  Tutto questo, incredibilmente, accade nell’Agenzia Nazionale di Sviluppo, mentre molte Pubbliche Amministrazioni e le principali aziende pubbliche e private hanno riconosciuto da subito o successivamente il buono pasto (fra le quali numerosi Ministeri, Poste, tutto il gruppo Ferrovie dello Stato, Cassa Depositi e Prestiti, varie banche, ANPAL, ENEL, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Agenzia del Demanio ecc. e ultime, in ordine di tempo ad agosto, il Ministero del Lavoro, il Ministero dell’Ambiente e persino la TIM – ultima tra le “grandi” a muoversi in tale direzione – che lo ha riconosciuto peraltro anche ai telelavoristi).

Questi atteggiamenti, a nostro avviso  cinici ed al limite della politica predatoria in una fase di emergenza pandemica (che in altri contesti i nostri Vertici hanno peraltro giustamente attribuito a chi speculava sui dispositivi di protezione),   non solo non trovano riscontro nei comportamenti di altri soggetti della nostra rilevanza e ruolo istituzionale ma risultano ancora più inaccettabili e incomprensibili considerando sia il ruolo di Invitalia quale società guidata dal Commissario straordinario all’Emergenza e sia l’impegno dimostrato e dai risultati raggiunti da tutto il corpo professionale dell’Agenzia, ben oltre la normale disponibilità, nel supporto diretto ai compiti del Commissario e nella gestione in emergenza delle normali attività operative.

Peraltro tali posizioni conservatrici e non lungimiranti, oltre a collocare Invitalia ai margini dei cambiamenti e delle innovazioni in atto imposte dalla crisi e rendendo la nostra Agenzia più debole in un prossimo futuro e meno attrattiva rispetto ai “talenti” che dichiara sempre di voler attrarre, stanno deteriorando il clima aziendale, nonostante sulla intranet proliferino invece ogni giorno iniziative e progetti di “inclusione”, di condivisione di esperienze, e di tentativi di fare “gruppo”, alcune delle quali che coinvolgono anche consulenti esterni con probabile utilizzo delle risorse (pubbliche) dell’Agenzia.

Con tali premesse, l’eventuale avvio del tavolo negoziale per il rinnovo del contratto ormai scaduto da 9 mesi, a causa della strumentale indisponibilità da parte aziendale, si colloca in un clima pessimo nel quale l’azienda pratica la politica delle imposizioni unilaterali e dell’attacco ai diritti contrattuali, come mai successo nella storia di Invitalia.

Alla luce di quanto esposto verrà convocata una (inedita) assemblea generale a distanza dei lavoratori nei prossimi giorni, nella quale analizzeremo e motiveremo in dettaglio quanto avvenuto per esaminare tutti assieme come rispondere adeguatamente alle inaccettabili iniziative aziendali, anche attraverso la proclamazione nel gruppo Invitalia dello stato di agitazione.

Segreterie Fisac CGIL First CISL Uilca UIL Gruppo Invitalia

(il testo del Comunicato unitario)