Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2019

Organizzato dal Coordinamento Donne della First Cisl del Lazio, si è tenuto il 29 novembre il convegno dal titolo “L’infanzia spezzata” che ha visto la partecipazione di:

  • la Coordinatrice del Team delle Psicologhe del Telefono Rosa, Simona Bernardini
  • la Responsabile Donne Politiche di Parità di Genere FIRST CISL Nazionale, Vilma Marrone
  • la Presidente dell’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli
  • la Presidente dell’associazione “Il giardino segreto”, Patrizia Schiarizza

Al convegno, moderato da Mariapia Socillo, hanno portato i loro saluti Rosita Pelecca, componente della segreteria della CISL del Lazio, Maria Veltri, Segretaria Generale della First Cisl del Lazio e Dina Signoriello, Segretaria Generale della First Cisl di Roma e Rieti.

In Italia viene uccisa una donna ogni 4 giorni. Dal 1° luglio 2018 al 1° luglio 2019 ci sono stati 92 casi. 1 ogni 4 giorni.
I loro figli sono le vittime indirette di questa violenza.
La portata degli “effetti collaterali” dei femminicidi è enorme: dal 2000 a febbraio 2016 sono 1.628 i figli rimasti orfani dopo che la madre è stata uccisa, spesso per mano dello stesso padre, talvolta sotto i loro occhi. Cui vanno aggiunti/e i bambini/e assassinati/e insieme a lei. Le statistiche le chiamano “vittime secondarie”.
Le conseguenze che le vittime cosiddette ‘secondarie’ subiscono sono molte, e spesso irreparabili: dal trauma legato allo shock, sia per aver in alcuni casi testimoniato direttamente all’omicidio, sia per il lutto violento, all’indigenza, alla mancanza di un’educazione adeguata e di una guida in un’età molto delicata.
Questi orfani speciali vengono definiti speciali perché nello stesso momento hanno perso entrambi i genitori: la madre, vittima di femminicidio e il padre, rinchiuso in carcere o, in moltissimi casi, morto suicida.
Sono bambini e ragazzi che, improvvisamente, si trovano soli. Spesso affidati alle cure di parenti che, seppur di buon cuore, non hanno gli strumenti (a volte neanche economici) per potersi prendere cura al meglio di bambini e ragazzi traumatizzati dagli eventi e dal lutto. Bambini e ragazzi che hanno bisogno di assistenza psicologica qualificata e di una guida che possa garantire loro un futuro quanto più possibile sereno ed autonomo economicamente. Bambini e ragazzi che hanno bisogno di sostegno, anche economico, da parte della collettività, dello Stato.