Banche sempre meno presenti nel Lazio

Come avviene ogni anno Banca d’Italia ha pubblicato, per il 2019, il consueto report sull’articolazione territoriale degli sportelli e sul numero di occupati nel settore creditizio – finanziario.
I dati in oggetto, consolidati al 31 dicembre 2018, confermano il trend negativo del settore che vede ancora in calo sia il numero degli sportelli a livello nazionale, passati dai 27.374 del 2017 ai 25.404 del 2018, sia il numero degli addetti, scesi a 278.234 nel 2018 rispetto ai 286.222 del 2017.
Tale decrescita appare ancora più evidente se, raffrontando sempre i dati a livello nazionale, si utilizzano i censimenti prodotti dal 2009, anno in cui la grande crisi bancaria mondiale ha prodotto anche nel nostro Paese concreti effetti. Nel 2009 infatti gli addetti nel settore erano circa 330.000 con una perdita quindi di 51.776 unità lavorative circa. Gli sportelli invece, sempre nello stesso periodo di confronto sono scesi di oltre 8.632 unità fisiche (nel 2009 erano presenti sul territorio nazionale 34.000 agenzie).
Il Lazio è stato fortemente interessato da tale decrescita, registrando la diminuzione delle filiali da 2.294 unità del 2017 a 2.132 unità del 2018.
Gli addetti sono passati invece da 25.867 del 2017 a 25.191 del 2018, in deciso calo rispetto ai circa 34.000 dipendenti del 2009. Tale dato assume ancora maggiore rilevanza se si considera che nel 2000 il Lazio vedeva occupate quasi 50.000 unità lavorative.
Nella sola Capitale, in un anno, gli sportelli presenti sul territorio sono passati da 1.682 a 1.567, confermando che la duplice combinazione tra decrescita economica della città, con un sempre maggiore numero di azienda in fuga verso il nord del Paese, e la digitalizzazione dei servizi bancari sta producendo una dematerializzazione del servizio apparentemente inarrestabile. Tale fenomeno è senza dubbio anche legato alla perdita di direzioni centrali, che a partire dai primi anni del 2000, si sono concentrate in particolare a Milano
Appare sempre più urgente un confronto con le istituzioni politiche della Regione e dei singoli Comuni, al fine di poter ripensare a un modello di banca più prossima al territorio, con particolare attenzione alle esigenze delle aziende e delle famiglie. Trovare la giusta dimensione tra il libero mercato e i principi costituzionali che sanciscono il ruolo sociale del credito è, oramai, una priorità assoluta non più derogabile.
Per questo motivo le Strutture Territoriali e Regionali della First Cisl di Roma e Lazio stanno progettando, per l’autunno, l’organizzazione di un evento che possa vedere insieme tutte le parti interessate presenti sul territorio, al fine di poter contribuire con idee e proposte concretamente alla ripresa di tutta la nostra regione, partendo dalle fondamenta costituzionali del credito.

Claudio Stroppa
Segretario Generale Aggiunto First Cisl Roma e Rieti