Oltre al danno, la beffa… (ancora su doBank)

Ieri mattina, accedendo al cedolino stipendio, i lavoratori del Gruppo appartenenti alle strutture di Asset Management hanno potuto rilevare la presenza di una simpatica letterina,
a firma Chief Resources & Trasformation, con la quale viene comunicato che il bonus annuo non verrà riconosciuto, non essendo stato raggiunto il “gate” degli incassi di Gruppo, pari ad
€ 2.011.340.326,00. Gli incassi effettuati, infatti, ammontano “solo” ad € 1.961.177.176,60; ossia al 97,5% del target!
Gli effetti di tale decisione, temiamo si possano ripercuotere anche sull’eventuale remunerazione variabile, c.d. “di merito”, destinata al personale non appartenente alle
strutture di Asset Management.
Dopo quanto abbiamo dovuto registrare giovedı̀ 18 u.s. nell’ambito della Procedura ex artt. 20 e 21 CCNL, a cui le scriventi OO.SS. e tutte le più importanti testate giornalistiche hanno
dato il giusto risalto, quanto sopra evidenziato assume i contorni della beffa.
Non possiamo evitare di essere ripetitivi, sottolineando che questo Gruppo, nello stesso anno di riferimento del target suindicato, ha registrato oltre 52 mln di utile netto, poi distribuito
per il 70% agli azionisti; ha incrementato di oltre il 30% tutti i ratios economici ed ha distribuito milionari compensi al proprio Top management.
Abbiamo potuto leggere con attenzione la “Dichiarazione consolidata non finanziaria di cui al D.Lgs. 254/2016 al 31 dicembre 2018” presentata alla Comunità Finanziaria. In tale
dichiarazione, a più riprese, si sottolinea che le risorse professionali costituiscono uno dei punti distintivi di doBank; che per doBank la valorizzazione delle persone e lo sviluppo delle
loro professionalità costituiscono elementi essenziali; che il Gruppo può contare su collaboratori altamente qualificati. Tutti elementi che consentono a doBank di distinguersi
come leader assoluto del Settore.
Bene, questi elementi non sono però sufficienti per convincere il Top Management di doBanka riconoscere a quegli stessi collaboratori un giusto compenso che, invece, non si è ritenuto
doveroso; neppure in occasione della quotazione e dei successivi successi borsistici. Poi, visto che ci siamo, che fine ha fatto il promesso compenso a coloro che, nello scorso esercizio,
hanno svolto attività di due diligence?
Nonostante il rammarico e l’amarezza che ci pervadono, riteniamo che questa occasione, questi “dettagli”, unitamente a tutto quanto sta accadendo in questi giorni, consentano
almeno ai lavoratori del Gruppo di prendere, una volta per tutte, piena consapevolezza circa il vero volto di questa controparte datoriale, a cui tutti ci riferiamo quotidianamente e con la quale queste OO.SS. si devono confrontare.
Facciamo le dovute riflessioni ed assumiamo i più opportuni comportamenti.

30 aprile 2019
Le OO.SS. del Gruppo doBank