Comunicato ai lavoratori Anpal Servizi

L’avvio del reddito di cittadinanza sta imprimendo un’accelerazione al processo di conversione dell’intero
sistema delle politiche attive in Italia, in questo processo i soggetti pubblici storicamente operanti in questo
ambito, ossia l’Anpal e la società strumentale Anpal servizi sembrano lentamente subire delle mutazioni di
indirizzo rispetto alle quali ancora poco si comprende in termini di strategia complessiva. Ad oggi infatti non
è ancora dato sapere se, come e secondo quali principi verrà riorganizzata Anpal Servizi, oggetto di una
prossima implementazione di risorse umane che storicamente non ha precedenti.
Vogliamo ricordare che non è chiaro il destino né dei circa 506 collaboratori, né quello dei c.ca 145 contratti
a tempo determinato in forza presso Anpal Servizi. I secondi normativamente destinatari di un sostegno
finanziario finalizzato alla stabilizzazione, le cui modalità non sono ancora state chiarite, i primi ancor privi
di copertura finanziari ed indirizzo. Nel frattempo, continua lentamente ad alimentarsi una emorragia delle
risorse umane in Anpal Servizi, tutte strategiche anche ai fini delle ultime innovazioni normative prodotte, e
per noi di colleghi che mese dopo mese vanno o rischiano di andare a casa. I prossimi c.t.d. in scadenza a
fine maggio saranno circa 13. In questo senso, numerose sono state le sollecitazioni da parte delle OOSS
che hanno perfino suggerito delle soluzioni attraverso percorsi specifici.
Sullo sfondo delle considerazioni sopra esposte, a nostro avviso vi è la mancanza di un vero piano
industriale della società, che delinei con chiarezza linee direttrici, obiettivi strategici pluriennali ed entità
dell’organico strutturale a breve, medio e lungo termine. In questo senso appare urgente la rimodulazione
del Piano Operativo attualmente poco in linea con le ultime novità normative e le conseguenti innovazioni
quali quantitative da introdurre.
Dovrebbe essere indicato con estrema chiarezza come l’azienda intenda sanare la ferita perennemente
aperta del precariato storico, sarebbe opportuno riaprire le graduatorie esistenti delle precedenti selezioni,
rendendole attive in previsione di tutte le future azioni di futura implementazione del personale a tempo
indeterminato o con altre forme contrattuali. Ciò eviterebbe, almeno in parte, di imbattersi nuovamente in
ulteriori selezioni che ingesserebbero la società per molto tempo.
In questo panorama di incertezza si innescano altre problematiche inerenti alla gestione contrattuale
interna. Il rinnovo della parte normativa del CCAL sembra più che una trattativa un “Vietnam” di incontri,
dove quando si pensa di aver raggiunto un’intesa su un punto, lo si rimette in discussione la volta seguente.
Un contratto che appare, alla luce delle novità degli ultimi anni, ormai superato nell’impianto e nella
descrizione puntuale dell’assetto organizzativo aziendale. Ciò non consente alle OO.SS. di esigere diritti
certi, nel rispetto di un reale dettato normativo interno raffigurante pienamente lo stato delle cose. Proprio
quest’anno scadrà anche la componente economica del contratto, e se i presupposti per un rinnovo
dovessero rispecchiare quanto avvenuto per la parte normativa, avremo da penare davvero molto, tutti.
Potrebbe sembrare pleonastico ricordare la mancata attuazione del piano di incremento retributivo già
predisposto dalla precedente gestione, che il MLPS ha bloccato senza delle reali motivazioni e sul quale
chiediamo un pronunciamento chiaro ed inequivocabile da parte del vertice aziendale.
Ci si permetta di ricordare alcune considerazioni del Presidente Parisi, allorquando ha definito l’imminente
riorganizzazione di Anpal Servizi come un processo frutto di trasparenza e che avrebbe coinvolto tutti i
lavoratori attraverso formule e criteri chiari. Ebbene, ad oggi tale disegno sta avvenendo senza il minimo
coinvolgimento neppure delle parti sociali rispetto alle modalità che lo guideranno.
Chissà se il merito, le esperienze pregresse e i titoli individuali avranno una “cittadinanza” o se invece si
navigherà a vista cooptando qua e là colleghi per funzioni da decifrare, come sembra avvenire in questi
giorni, alimentando un senso di insicurezza generale in tutti i lavoratori a tempo indeterminato e non.
Vorremmo ricordare che il coinvolgimento reale delle organizzazioni sindacali nei fenomeni di
cambiamento, deve essere visto come un processo attivo rivolto alla condivisione dei problemi e delle
soluzioni, dove ognuno porta un tesoro di conoscenze e realtà eterogenee ma fondamentali per affrontare
questioni complesse.
Per questo motivo rinnoviamo la richiesta di incontri dedicati ad affrontare tutti i temi esposti in un’ottica
di condivisione degli obiettivi pur nell’autonomia e nel pieno rispetto dei ruoli.
Crediamo che i tempi per capire e conoscere siano stati sufficienti a consentire di passare finalmente alla
fase del vero confronto e delle decisioni.

FIRST CISL Segreteria di Roma e Rieti
RSA First Cisl Anpal Servizi