Nuova Direttiva sui Servizi di Pagamento (PSD2): quali impatti avrà sulle banche ?

Il 23 dicembre 2015 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la nuova direttiva UE 2015/2366 relativa alle nuove modalità di regolamentazione dei Sistemi di Pagamento (PSD2 – Payment Services Directive 2). Il recepimento della direttiva dovrà essere perfezionato da tutti gli Stati membri entro Il 13 gennaio 2018.
L’obiettivo del Legislatore Comunitario è quello di proseguire nello sviluppo di un mercato unico integrato, uniformando le regole tra Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) e i nuovi soggetti del mercato (oggi non regolamentati), contribuendo a rafforzare la sicurezza del sistema e garantendo un elevato livello di concorrenza e trasparenza nei confronti dei consumatori.
La normativa PSD2 stabilisce nuove regole per gli istituti di pagamento tra cui l’introduzione dei così detti Third Party Payment Services Provider (TPP), soggetti vigilati che possono operare, previa autorizzazione, in qualità di fornitori di servizi di pagamento.
La normativa prevede che i TPP siano iscritti al Registro Elettronico Centrale, gestito dall’Autorità Bancaria Europea, ma non assoggetta questi operatori alle regole di vigilanza previste per gli istituti finanziari o per gli istituti di pagamento.
Sul fronte tecnico, questa novità facilita l’accesso ai conti correnti dei cittadini Comunitari da parte di provider esterni, per la raccolta di informazioni o per l’elaborazione di un pagamento.
Quindi le informazioni legate all’operatività transazionale, così come il saldo del conto, saranno accessibili da parte di operatori esterni autorizzati ad operare secondo regole simili a quelle degli istituti di pagamento.
L’entrata in vigore della suddetta direttiva introduce sostanzialmente, per gli utenti che utilizzano un conto corrente online, la possibilità di effettuare pagamenti o accedere alla rendicontazione bancaria attraverso software e nuovi canali digitali realizzati da terze parti autorizzate.
I nuovi soggetti competitori, se autorizzati, potranno quindi operare sui conti correnti degli utenti finali, introducendo con tutta evidenza il rischio di disintermediazione tra le Banche e la propria clientela.
In tale contesto le Banche dovranno decidere se competere per mantenere il rapporto diretto con la propria clientela o limitare il proprio ruolo a fornitore di servizi bancari, ponendo al contempo anche ai Sindacati una difficile sfida per salvaguardare l’occupazione.
Appare quindi necessario e urgente trovare un giusto compromesso tra i benefici che la digitalizzazione di servizi può apportare al servizio creditizio, con l’altrettanta necessità di mantenere l’uomo al centro del rapporto tra banca e cliente.

Claudio Stroppa
First CISL – Segreteria Territoriale di Roma e Rieti