Convegno First Cisl di Latina sul ruolo della Banca del Territorio

Sala gremita alla Banca Popolare di Fondi che nel pomeriggio di venerdì 20 ottobre scorso ha ospitato, presso i locali della Sede, il Convegno organizzato dalla First Cisl di Latina, dal titolo: “Il ruolo della banca del territorio a supporto dell’economia reale”.

Tantissimi e di massimo livello gli ospiti che hanno accolto favorevolmente l’invito a partecipare all’importante evento.

Erano presenti infatti esponenti delle Amministrazioni locali, della Pubblica Sicurezza, rappresentanti delle Associazioni di diverse categorie produttive, dirigenti ed operatori delle Banche Popolari, del Credito Cooperativo, diversi responsabili dei Sindacati.

Ad animare la tavola rotonda, moderata da Andrea D’Ortenzio, Capo Servizio Economia dell’ANSA, sono intervenuti: G. Marzinotto (DG di Banca Pop. Fondi); M. Lucidi (AD di Banca Pop. del Lazio); V. Formisano (VicePres. Banca Pop. del Cassinate); D. Astolfi (VDG di Banca Pop. del Frusinate); G. Romani (SG della First Cisl Nazionale); P. Angelini (Vice Capo Dip. Vigilanza BI); G. Acampora (Pres. Confcommercio Lazio Sud); R. Visini (Ass. Politiche Sociali Regione Lazio); MT. Amici (Sottosegr. Pres. CdM); R. Gualtieri (Pres. Comm. Problemi economici e monetari Parlamento UE).

Dopo il breve benvenuto del padrone di casa, il Presidente della Banca Pop. di Fondi, Giuseppe Rasile, ha rivolto i suoi saluti ai tanti convegnisti presenti il Segretario Generale della First Cisl del Lazio, Maria Veltri.

Nel suo discorso la dirigente sindacale ha tenuto ad evidenziare come il profondo cambiamento in corso nel sistema bancario, dovuto ad un “mercato in piena trasformazione, le cui principali determinanti vanno ricercate nell’evoluzione del quadro regolamentare, nei cambiamenti prodotti dall’innovazione tecnologica, nel mutamento dei comportamenti della clientela e nell’accentuarsi della concorrenza anche di natura non bancaria”, debba essere colto come una opportunità per immaginare e realizzare un nuovo modo di fare banca. Dove non si deve rinunciare alla vocazione tipica della banca locale, che è quella di “costruire solide relazioni” tra gli operatori economici e le famiglie del territorio.

Nel nuovo scenario competitivo – ha precisato la Veltri – il concetto di vicinanza al cliente non si risolve più esclusivamente con la ricerca di nuovi canali commerciali (chiudendo gli sportelli), ma piuttosto nella predisposizione di un’architettura distributiva in grado di combinare la prossimità fisica e quella virtuale”.

Le sfide che attendono il settore bancario – ha concluso il Segretario della First Cisl del Lazio – richiedono un lavoro di sinergia tra Istituzioni, Banche e Parti Sociali, al fine di rendere il nostro territorio e la nostra comunità un luogo ove tutti possono, sempre più, trovare la piena inclusione economica, sociale e culturale”.

In sintonia con le parole della Veltri, anche l’introduzione alla tavola rotonda fatta dal Segretario Generale della First Cisl di Latina, Antonio Viola. Questi nel prendere ad esempio l’esperienza dello storico e famoso banchiere statunitense, Amedeo Peter Giannini, fondatore della Bank of America, un istituto di credito che ha centrato il suo successo sulla relazione diretta tra banca e cliente, ha lanciato un vero e proprio appello, sollecitando tutti ad assumere maggiore consapevolezza dei pericoli e dei rischi di una eventuale desertificazione del sistema creditizio locale.

Secondo Viola, rispetto ad un tale infausto scenario, che pregiudicherebbe in maniera irreversibile l’economia reale dei territori, bisogna innanzitutto comprendere che le “le Banche siamo Noi”: siamo noi in quanto persone, in quanto cittadini, siamo noi comunità; e “soltanto noi, uniti, possiamo decidere il nostro futuro e quello delle nostre banche”.

Della necessità di avere una nuova visione del modo di fare banca, ha parlato anche Giulio Romani, Segretario Generale della First Cisl Nazionale, durante il dibattito della tavola rotonda.

Oggi, secondo il leader sindacale, c’è un sistema bancario che pensa di riformare se stesso soltanto con interventi sui costi; per cui l’innovazione tecnologica e l’introduzione del digitale nei processi di lavoro diventano l’occasione per massimizzare quei profitti che diversamente non si riescono più a conseguire, comprimendo lavoro e livelli occupazionali.

Mentre, invece l’innovazione digitale, per Giulio Romani, se interpretata diversamente, può essere una opportunità per costruire un servizio bancario ritagliato sul cliente, personalizzato;  ciò sarebbe possibile sfruttando l’enorme mole di dati che le banche hanno sui loro clienti e riconvertendo il personale.  Pertanto, l’innovazione digitale è utile se avviene nel quadro di una visione chiara e condivisa e soprattutto nell’ambito di un contesto fatto di regole.

Al momento, secondo il Segretario Generale della First Cisl Nazionale, questa visione è totalmente assente. Per ricercarla ritiene che bisogna partire dal concetto che la banca prima di dare dividendi ai propri azionisti deve assicurare la sua missione principale, ovvero creare reddito sociale, produrre ricchezza per la propria comunità. Una banca prima di comprare e vendere denaro, intermedia un valore fondamentale per la collettività, che è la fiducia.

Secondo Giulio Romani, con la privatizzazione delle banche si è perso quel modello di banca a servizio della comunità. L’idea della First Cisl è che gli istituti di credito rivedano i loro assetti di governo, aprendoli ad altre rappresentanze, in modo da valorizzare quanto più possibile il loro interesse pubblico, pur mantenendo le condizioni di aziende private.