Ripartiamo dal Sud per unire il paese: la Cisl Piemonte alla manifestazione nazionale di Reggio Calabria

C’era anche una delegazione della Cisl Piemonte alla manifestazione nazionale di Reggio Calabria che si è svolta sabato 22 giugno dal titolo ‘Ripartire dal sud’. “Con la nostra presenza abbiamo voluto ribadire ancora una volta – ha spiegato il segretario generale Cisl Piemonte, Alessio Ferraris – che esiste una sola Italia e che bisogna ripartire dal Sud per unire il Paese. L’Italia non può uscire dalla crisi se non risolve i problemi del mezzogiorno. Servono quindi vere politiche di sviluppo e di rilancio del sud, con investimenti pubblici e privati per evitare la fuga di giovani, costretti ad abbandonare la propria terra in cerca di lavoro e nuove opportunità in altre regioni d’Italia e all’estero”.

“Il sud è dimenticato. Dalla Calabria ogni anno vanno via 300 milioni di euro per i cittadini che si curano in altre regioni. Basterebbe un po’ di lungimiranza per il mezzogiorno”. Cosi’ dal palco di Piazza Duomo, dove si è concluso il corteo partito da Piazza De Nava, la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, presente a Reggio Calabria insieme ai Segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Carmelo Barbagallo, per la grande manifestazione per il Sud “#futuroalLavoro. Ripartiamo dal Sud per unire il paese”. Nella città, protagonista dopo 47 anni di una nuova grande manifestazione sindacale unitaria, sono giunti più di 200 pullman di manifestanti provenienti da diverse regioni del Sud e del Paese.

La manifestazione di oggi è l’ultimo di una serie di appuntamenti programmate dai sindacati per far cambiare la linea economica al governo. Iniziati con la manifestazione del 9 febbraio cui hanno fatto seguito le mobilitazioni di edilipensionati,  dipendenti pubblici e metalmeccanici.

Furlan ha ricordato che la questione meridionale non è un problema di oggi o degli ultimi tempi ma “è una questione antica che ha accompagnato le vicende dello Stato unitario sin dall’inizio del suo cammino”. “Ma il nostro tempo è oggi!”, incalza la leader della Cisl “E oggi, il Mezzogiorno, invece di essere al centro dell’agenda politica, invece di essere la priorità assoluta, continua ad essere completamente dimenticato. È stato così con la legge di Bilancio. È così con il “decreto crescita”, che dopo settimane e settimane di attesa ha partorito il classico topolino”.
La situazione attuale è grave. “Estremamente grave” sottolinea la leader della Cisl. Se è l’intero Paese a far fatica a riprendersi dalla crisi e dalla recessione, il Sud si trova in una condizione economica e sociale in cui queste difficoltà sono amplificate. “Basta avere occhi e cuore, -sottolinea Furlan- per sentire le tante ferite del Sud fatte di carenza di lavoro e di lavoro povero e sottopagato, di bassa crescita e deindustrializzazione, di disparità di genere, di povertà crescente, di elevata dispersione scolastica”. E poi ancora la piaga del caporalato, una scadente offerta socio-sanitaria, gli infortuni e le morti sul lavoro che al Sud raggiungono le cifre più alte e nel ricordo dei quali è stato osservato, nel corso della Manifestazione, un minuto di silenzio.
Per tutti questi motivi secondo Furlan “occuparsi del Sud non è solamente un dovere, una questione di solidarietà nazionale e di equità. È interesse di tutto il Paese. Come si fa a non capire, che siamo tutti sulla stessa barca? Che comprimere il potere d’acquisto di chi vive qui al Sud comporta una flessione economica pesante anche per il Nord?. L’Italia crescerà davvero solo se crescerà il Sud”.
E’ necessario quindi un progetto serio e di medio periodo per il Mezzogiorno e non interventi spot. Senza un’idea di sviluppo per le regioni del Sud non ci sarà nemmeno una crescita per il Paese e quindi nemmeno un ruolo  dell’Italia all’interno dell’Europa. “Sappiamo che avremo bisogno dell’Europa unita, democratica, federale e solidale per reggere la sfida degli anni a venire . Pensare che per ripartire bisogna sganciare i vagoni di coda e’ pura follia. Avanzeremo o arretreremo insieme”.