26 giugno, lottiamo per un posto di lavoro a prova di clima

“Non c’è lavoro su un pianeta morto, ma insieme possiamo garantire buoni posti di lavoro su un pianeta vivente” con questo motto i sindacati di tutto il mondo si mobilitano nella lotta ai cambiamenti climatici nella 1^giornata mondiale dei sindacati per il Clima.

Gli effetti del global warming, il mutamento del clima terrestre attribuito all’incremento di emissioni di gas serra, sono sotto gli occhi di tutti. Fenomeni meteorologici estremi si susseguono sempre più numerosi e intensi, provocando vittime, distruzioni e danni, oltre alla perdita dei posti di lavoro. Gli scienziati dell’ONU hanno segnalato la necessità di realizzare il pareggio di bilancio della CO2 tra emissioni e assorbimento della stessa, entro il 2050.

La lotta ai cambiamenti climatici deve avere quindi una forte accelerazione e i lavoratori di tutto il mondo, organizzati dai sindacati, vogliono essere protagonisti insieme ai datori di lavoro per il successo di questa sfida decisiva per il futuro dell’umanità.

Per questo, con il 26 giugno del 2019, il Movimento sindacale mondiale propone l’avvio di una strategia coinvolgente e capillare per portare tutto il mondo del lavoro verso la riconversione ecologica dell’economia, attraverso la pianificazione di una ‘Giusta Transizione’ che porti ad un mondo a basse emissioni di carbonio, e che realizzi la trasformazione ecologica della società e la salvaguardia dei posti di lavoro, con la creazione di lavori di migliore qualità e rispettosi della dignità umana.

La Cisl, in prima linea in questa iniziativa, si è impegnata ad aprire nei prossimi giorni un confronto con i datori di lavoro di tutti settori per l’avvio di un dialogo nei posti di lavoro tra le direzioni delle imprese, pubbliche e private. L’intento è quello di favorire un largo processo di conoscenza, divulgazione e impegno dei quadri sindacali verso i lavoratori e i datori di lavoro, con l’obiettivo di aprire un percorso comune nella programmazione di piani e interventi per la riduzione della produzione di CO2 riferita alla propria attività lavorativa.

“Se non agiamo ora – avverte Ituc, la Confederazione mondiale dei sindacati,  sul suo sito istituzionale – raggiungeremo presto il punto critico di danno irreversibile al nostro pianeta: gli aumenti di temperatura porteranno alla perdita di 72 milioni di posti di lavoro; i ghiacciai si stanno ritirando quasi ovunque nel mondo e il livello globale del mare è aumentato di 20 cm nel secolo scorso; oltre 83 milioni di rifugiati del clima sono fuggiti da un disastro e hanno perso i mezzi di sostentamento; i disastri legati al clima sono stati responsabili di migliaia di morti e 320 miliardi di dollari in perdite economiche. Non c’è lavoro su un pianeta morto, ma insieme possiamo garantire buoni posti di lavoro su un pianeta vivente”.

Per chi vuol saperne di più, è disponibile un video promozionale, una guida, e un link tramite cui partecipare in prima persona alla campagna inviando la foto del proprio posto di lavoro via mail. Per seguire sui social la campagna questi i link  Facebook  e Twitter e gli hashtag #cPOW #ClimateProofOurWork #26June.