La Stampa, in Piemonte dilaga la protesta per le chiusure delle filiali

Non scema l’interesse suscitato dallo studio di First Cisl sulla diffusione degli sportelli bancari in Italia. La costante diminuzione delle agenzie registrata negli ultimi 7 anni con il vero e proprio abbandono da parte delle banche di ben 383 comuni ha indotto ad una serie di riflessioni sul ruolo sociale che gli istituti di credito debbano avere. In alcune parti del Paese c’è chi però non rimane in silenzio e nell’agire rivendica la dovuta attenzione. E’ il caso di alcuni centri di montagna piemontesi. Lo riporta “La Stampa”, nella sua edizione di Cuneo. “L’Uncem alle banche. Non abbandonate i paesi di montagna”. Questo il titolo dell’articolo firmato da Alberto Prieri che scrive: “Un nuovo patto per garantire servizi bancari e diritti di cittadinanza nei paesi di montagna, è quanto ha chiesto Marco Bussone, presidente Uncem (Unione Comuni ed enti montani) nella lettera inviata ad Abi (Associazione bancaria italiana), Banca d’Italia e Consob”.

“Quelli montani sono territori ad alta vocazione turistica estiva e invernale – sostiene Bussone -, dove la popolazione equivalente aumenta e i servizi bancari, come quelli postali, sono importanti per evitare spopolamento e abbandono”.

L’iniziativa del presidente di “Uncem” è scaturita dalla pubblicazione della ricerca di First Cisl, realizzata dall’ufficio studi di First Cisl, diretto da Riccardo Colombani, secondo la quale: “in Italia – prosegue nel suo articolo Alberto Prieri – in Italia sono stati chiusi 6.289 sportelli negli ultimi sette anni. Una cura dimagrante confermata dall’ultimo bollettino statistico di Bankitalia: in Piemonte, le filiali sono passate dalle 2.364 del 2016 alle 2.251 dell’anno scorso, con un calo del 4,8%. Di conseguenza, il numero di Comuni con uno sportello bancario è sceso a 602, rispetto ai precedenti 611. Nel dettaglio, i tagli più drastici hanno interessato le province di Alessandria (da 259 a 240 sportelli, -7,3%) e Biella (da 132 a 123, -6,8%)”.

“La Granda – fa notare La Stampa – è rimasta seconda in regione per presenza bancaria a fine 2017 con 462 filiali, però ne ha perse 18 rispetto ai dodici mesi prima. E seppure il numero di Comuni serviti sia rimasto stabile a 136, l’allarme lanciato dalla First Cisl e fatto proprio da Uncem è che, visto il trend (da 81 a 78 sedi bancarie ogni 100 mila abitanti), possano restare sguarnite le aree marginali, abitate da una popolazione più anziana, costretta poi a mantenere in casa maggiore disponibilità di contante, rischiando di vedere aumentare la microcriminalità. Ad aggravare questo problema sociale è anche l’aspetto tecnologico conseguente alla chiusura degli sportelli bancari in montagna: Uncem ha da tempo denunciato che l’on line e l’home banking non sono una soluzione, soprattutto nelle terre alte dove internet veloce è un miraggio e, quindi, non può essere considerato un sostituto rispetto allo sportello tradizionale”. “Con la chiusura delle filiali bancarie, si riducono i diritti di cittadinanza” conclude il presidente di Uncem Marco Bussone.