Il 21 luglio 2025, la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza storica, la numero 115, destinata a cambiare profondamente il quadro dei diritti legati alla genitorialità.
Fino a oggi, il congedo di paternità obbligatorio era riconosciuto soltanto ai padri. Con questa pronuncia, la Corte ha dichiarato incostituzionale la norma che escludeva dal beneficio la lavoratrice che, all’interno di una coppia di donne, è genitore intenzionale e risulta come tale nei registri dello stato civile.
Si tratta di un passo decisivo verso l’uguaglianza sostanziale. Da ora, anche la lavoratrice che, pur non avendo partorito, ha assunto in pieno l’impegno di cura e responsabilità, potrà accedere a questo diritto. Il congedo obbligatorio, previsto per una durata di dieci giorni lavorativi, si estende a venti in caso di parto plurimo e garantisce un’indennità pari al cento per cento della retribuzione.
Gli effetti della sentenza sono immediati e decorrono dal 24 luglio 2025, il giorno successivo alla sua pubblicazione. Per usufruirne, è sufficiente comunicare la volontà di fruire del congedo al proprio datore di lavoro, che, nella maggior parte dei casi, anticiperà direttamente l’indennità per conto dell’Inps. Solo laddove ciò non sia previsto, la domanda andrà inoltrata telematicamente all’Istituto.
Questa decisione rappresenta una svolta culturale e giuridica. Riconosce pienamente la dignità delle famiglie omogenitoriali e afferma un principio semplice ma fondamentale: ogni genitore che si prende cura ha diritto al medesimo riconoscimento.
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