Non stiamo difendendo privilegi ma diritti

Care colleghe e cari colleghi,

la manifestazione di venerdì ha mandato un segnale forte e chiaro: non siamo pochi, non siamo isolati, e soprattutto non stiamo difendendo privilegi, ma diritti. Migliaia di persone hanno scelto di metterci la faccia per rivendicare più rispetto, migliori condizioni di lavoro e un equilibrio più giusto tra vita privata e lavoro.

Ci sentiamo più forti perché ci siamo ritrovati fianco a fianco e ci siamo riconosciuti, ci siamo ritrovati negli stessi bisogni, nelle stesse necessità, nelle stesse esigenze. Oggi sappiamo di nuovo che siamo tanti e siamo forti, molto forti. 

Eppure, il nostro presidente ha liquidato il tutto con poche sconcertanti parole, riducendo la nostra protesta a un capriccio di pochi e definendo lo smart working un privilegio.

Per lui, oggi lottiamo per comodità, mentre ai suoi tempi si lottava contro i licenziamenti. Come se il rispetto, la giusta redistribuzione della ricchezza e una migliore qualità della vita non fossero battaglie degne di essere combattute. Come se durante il covid non avessimo mandato avanti quest’azienda con i nostri mezzi personali, senza mai ricevere un grazie né tantomeno un segno di riconoscenza, un rimborso spese.

È facile parlare di sacrifici quando si guadagnano milioni e milioni all’anno. È facile ignorare le difficoltà di chi deve far quadrare i conti ogni mese.

Ma noi sappiamo il perché eravamo in piazza: per dire basta a un modello che ci chiede sempre di più e ci dà sempre di meno. Per ricordare che la nostra dignità non è negoziabile e per rivendicare relazioni sindacali rispettose.

Quello di venerdì, però, era solo il primo passo.

Noi vogliamo trattare per trovare una soluzione adeguatama siamo pronti a lottare senza paura per ottenere ciò che ci spetta

Useremo ogni altra occasione pubblica, ogni crepa, ogni appiglio per bloccare, boicottare e rallentare i piani aziendali, smascherando anche la sua autoreferenziale reputazione: in questa azienda i talenti scappano e non vogliono venire, altro che 400 nuove assunzioni.

 Abbiamo acquisito una nuova consapevolezza, e questa ci darà la forza di continuare finché non otterremo quello che meritiamo. Il cambiamento non arriva da chi sta in alto: arriva da chi, come noi, ogni giorno manda avanti questa azienda con il proprio lavoro e la propria dedizione.

 Oggi possiamo dire con fiducia a questa azienda che o si torna a trattare, oppure, metteremo in campo tutta la nostra forzatutta la nostra coesione e tutta la nostra rabbia per ottenere ciò che ci spetta, a partire dal prossimo Contratto integrativo aziendale, che dovrà riconoscere in modo equo la nostra parte, visti i dieci anni di crescita esponenziale degli utili (OTTO MILIARDI IN DIECI ANNI).

 

Grazie a tutti per il coraggio e l’impegno.

 

P.s: seguono gli articoli pubblicati sul nostro sito nazionale sulla manifestazione di venerdì e in risposta alle parole di Cimbri, del nostro coordinatore nazionale Antonio Zanelli:

  • Unipol, mobilitazione nelle principali piazze del gruppo: lavoratori e sindacati chiedono un confronto serio (clicca qui per leggere l’articolo)
  • Unipol, First Cisl: il lavoro deve tornare centrale. Nessun privilegio. Indispensabile confronto serio (clicca qui per leggere l’articolo)

 

Bologna, 1° aprile 2025

 

First Cisl Gruppo Unipol

 


Qui l’articolo in pdf

Leggi anche:

Unipol, First Cisl: il lavoro deve tornare centrale. Nessun privilegio. Indispensabile confronto serio, comunicato First Cisl del 29 marzo 2025

Unipol, mobilitazione nelle principali piazze del gruppo: lavoratori e sindacati chiedono un confronto serio, comunicato First Cisl Gruppo Unipol del 28 marzo 2025

Il 28 marzo ognuno di noi deve dare il suo contributo, comunicato First Cisl Gruppo Unipol del 20 marzo 2025

Al lavoro per una risposta unitaria, comunicato First Cisl Gruppo Unipol del 13 marzo 2025

Uniti per contare, insieme per cambiare, comunicato First Cisl Gruppo Unipol del 7 marzo 2025

Non si può più attendere oltre, comunicato First Cisl Gruppo Unipol del 28 febbraio 2025

Battiamo un colpo, in attesa che cresca in tutti la consapevolezza della necessità di lottare, comunicato First Cisl Gruppo Unipol del 13 febbraio 2025

Occorre agire, i problemi non si risolveranno da soli, comunicato First Cisl Gruppo Unipol del 7 febbraio 2025