Sono terminate da poco le assemblee e i confronti con le iscritte e con gli iscritti che precedono e preparano il Congresso First Cisl Gruppo Unipol e che hanno confermato a larghissima maggioranza tutte le Rappresentanze sindacali aziendali (Rsa) delle varie aziende e sedi. Oltre a questo, è emerso con chiarezza nel corso dei dibattiti, l’esigenza di cambiare atteggiamento fin da subito.
Nel massimo rispetto dell’unità sindacale, di cui continuiamo a essere promotori e sostenitori, e solo allo scopo di stimolare una reazione diversa e più energica, come First Cisl riteniamo che attendere la trattativa del Contratto integrativo aziendale (Cia), senza aver prima ritrovato le forze necessarie ad affrontarla, sia un errore.
Per cui proponiamo, dopo aver tratto insegnamento dalle vicende degli ultimi mesi e raccolto le vostre sollecitazioni, due linee d’azione chiare e complementari.
Una finalizzata a ottenere risultati in tempi relativamente rapidi; l’altra, certamente più lunga e complessa, ma assolutamente necessaria, di responsabilizzazione collettiva, per ricostruire delle basi “sociali” solide ed evitare così di ritrovarci in situazioni analoghe in futuro.
- Coinvolgimento delle Segreterie nazionali, per richiedere un incontro politico urgente, coi massimi vertici aziendali, al fine di porre le basi per far ripartire le relazioni sindacali e avviare una trattativa seria e rispettosa su smart working/settimana corta, oltre a fissare le coordinate per il rinnovo del Contratto integrativo aziendale e (perché no?) ottenere anche garanzie sulla partecipazione di Unipol alla prossima trattativa del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl).
È necessario poi riconoscere come lo smart meriti di essere in qualche modo oggetto di confronto, per rispetto delle esigenze delle proprie e dei propri dipendenti e del lavoro e dei sacrifici che fanno quotidianamente e, soprattutto, per quelli fatti nel momento del bisogno: abbiamo già abbondantemente dimostrato di saper lavorare, seriamente e con profitto, da remoto.
Un’esigenza così sentita deve essere ascoltata e discussa, non si può semplicemente respingere senza spiegazioni, senza fornire dati e senza prove a sostegno del suo abbandono.
In caso di un rifiuto, o di un esito negativo dell’incontro, andrebbe poi proclamato immediatamente lo stato di agitazione, mettendo subito in campo tutte le azioni necessarie – compreso lo sciopero, ma non solo – per creare disagio e discredito all’azienda.
- Occorre poi, come sindacato, impegnarsi giorno per giorno per promuovere e stimolare una cultura del rispetto e del dialogo, affinché tutte le opinioni possano essere espresse senza timore, in modo da trovare soluzioni condivise attraverso il confronto.
Soluzioni che rispondano, innanzitutto, ai bisogni dei più deboli e che possano poi andare incontro alle esigenze di tutti gli altri: è così che sono nate le comunità, è così che sono state raggiunte le conquiste collettive, non di certo grazie solo all’azione di pochi.
Bisogna sentirsi di nuovo parte di una comunità, avere fiducia gli uni degli altri, perché una comunità forte, coesa e solidale, sa reagire, difendersi e progredire insieme.
Inoltre, è emersa anche l’esigenza di essere maggiormente coinvolti nell’azione sindacale e di ricevere elementi di “cultura sindacale”, attraverso la quale è possibile conoscere non solo le molte possibilità e risorse che i nostri contratti ci offrono, ma anche gli argini che possiamo opporre, quando necessario, all’arroganza aziendale.
Oggi, più che mai, è necessario unire le nostre forze per superare le difficoltà recenti e guardare al futuro con rinnovata convinzione, consapevoli che solo insieme possiamo tornare a sentirci in grado di rivendicare i nostri diritti.
Per cui, invitiamo tutti a partecipare attivamente, a far sentire la propria voce e a collaborare per ricostruire un sindacato più unito, più solido e di nuovo capace di rispondere efficacemente alle sfide che inevitabilmente incontreremo sempre.
Solo superando le divisioni e rinnovando il senso di comunità potremo ritrovare la strada per ottenere i risultati che vogliamo.
Bologna, 7 febbraio 2025
First Cisl Gruppo Unipol
Qui il comunicato di First Cisl Gruppo Unipol