Licenziamenti HYPO Bank: nessuna indicazione dalla proprietà d’Austria

Proseguono gli incontri tra la delegazione aziendale della HYPO Alpe-Adria-Bank S.p.A. – unica banca rimasta dell’ex gruppo carinziano, dal novembre 2014 di proprietà del Ministero delle Finanze d’Austria – e le Organizzazioni Sindacali, nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo di 36 lavoratori impiegati nella sede di Tavagnacco (Ud).

I rappresentanti dei lavoratori – riunitisi ieri in assemblea presso l’Auditorium HYPO di Tavagnacco – hanno comunicato il proprio disappunto derivante dai continui cambiamenti di ipotesi di accordo presentati dalla proprietà austriaca, per il tramite del Consigliere Haymo Unterhauser.

“È inconcepibile che l’azienda non abbia ancora definito le condizioni per il licenziamento dei 36 colleghi, dopo molteplici incontri avvenuti tra le parti” riferisce Pietro Santoro, RSA First-Cisl della HYPO Bank. “Abbiamo presentato ai colleghi in assemblea l’ultima proposta di accordo pervenuta dall’azienda, diversa dalle precedenti e inaccettabile nei suoi contenuti. Abbiamo inoltre illustrato le richieste formulate alla delegazione aziendale, durante l’ultimo incontro del 21 marzo, che prevedono un adeguato indennizzo per i lavoratori”, afferma Santoro.

“Considerata la difficile situazione di HYPO Bank, abbiamo fin qui tenuto un atteggiamento cauto con l’azienda. Considerato il tempo trascorso e l’approssimarsi delle scadenze di Legge, è fondamentale che l’azienda dichiari le sue disponibilità per ricercare un dignitoso accordo per i lavoratori bancari che perderanno a breve il posto di lavoro” ha affermato Roberto De Marchi, Segretario Generale del Friuli Venezia Giulia di First-Cisl.