Il coordinatore di Gruppo Simone Chiodo sul nuovo accordo Next Normal

Il lavoro agile, lo smart working, ha consentito a livello globale di mantenere adeguati livelli di produttività durante il periodo pandemico e post pandemico; nonostante ciò abbiamo sempre più testimonianze negli ultimi mesi di come il mondo del lavoro stia, nemmeno così lentamente, sempre di più ritornando verso uno schema di presenza fisica nelle aziende.

Lo smart working ha introdotto, oltre a nuovi modi di lavorare, anche nuovi modelli di vita che hanno permesso sempre di più di conciliare la vita privata con la vita lavorativa. Oggi questo schema organizzativo è messo sempre più in discussione dalle tante scelte che grandi gruppi stanno facendo all’interno delle proprie attività.

Ancor prima del COVID-19 nel Gruppo Generali si era partiti con delle sperimentazioni del lavoro agile e negli ultimi anni si è strutturato lo smart working in uno schema organizzativo, il cosiddetto Next Normal, che rappresenta oggi a livello nazionale uno dei più alti livelli qualitativi e di flessibilità non solo nel settore assicurativo ma anche all’interno del panorama dei grandi gruppi italiani del terzo settore.

Come ovvio che sia anche all’interno del nostro gruppo alcuni ragionamenti hanno iniziato a minare questo istituto, conosciamo le difficoltà di altre aziende sull’argomento, e le prospettive societarie rispetto a possibili cambi di board non aiutano determinati ragionamenti sul medio lungo termine.

Grazie ad un grande lavoro fatto dalle organizzazioni sindacali si è riusciti a consolidare l’istituto dello smart working per i prossimi 20 mesi che, alla luce del contesto attuale, deve essere pienamente valorizzato come un risultato di straordinaria importanza per tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo Generali.

All’interno di quella che di fatto è ancora una sperimentalità, seppur avanzata, è importante il concetto di verifica che si realizzerà di sei mesi in sei mesi per consentirci di presidiare e analizzare punti critici, potenzialità e possibili miglioramenti.

L’accordo Next Normal che in questo rinnovo è stato completamente riscritto per consentire una migliore lettura da parte di tutti, addetti ai lavori e non, in questi anni di rinnovi è sempre stato implementato con ulteriori tasselli che sono andati a rendere sempre più ricco e completo un accordo che è ormai diventato un benchmark a livello nazionale.

Un grande lavoro negli anni è stato fatto sul tema della disconnessione, su cui oggi c’è una piena regolamentazione, sulla tutela delle categorie fragili, sui genitori con figli minori di 16 anni, sulle donne che hanno subito molestie.

Non meno importante, anzi significativo del valore dell’accordo, l’aspetto economico.

Nel precedente rinnovo è stato riconosciuto l’importante aumento dell’indennità del 30%, oggi un altro passo importantissimo in quanto questa indennità si consolida come un contributo annuale, concetto che fino ad oggi non era espresso così in modo esplicito nell’accordo oltre ad aver introdotto il concetto di recupero dell’inflazione che attraverso verifiche annuali andrà a rivalutare il contributo come in quest’anno con un più 10 € dovuto ad un’inflazione annua ultima del +1,5%.

Rispetto a quanto vediamo e leggiamo ogni giorno essere riusciti a mantenere un istituto così importante, così apprezzato, che consente a migliaia di colleghe e colleghi di gestire non solo la propria vita lavorativa ma anche la propria vita privata e familiare è da leggere come un risultato importantissimo che deriva dalla responsabilità e dalla volontà delle parti di andare avanti su questa strada.

Come parte sindacale oggi il nostro compito è quello di continuare a presidiare la corretta applicazione dell’accordo che comunque è un compromesso tra le esigenze datoriali e le esigenze del personale che sempre più rapidamente cambiano in un mondo del lavoro frenetico e impattato anche dall’utilizzo dell’AI.

19 marzo 2025

Simone Chiodo
Segretario responsabile
SAS Gruppo Generali