Genertel, accordi in scadenza su sabato, turni e part-time: ecco perché First Cisl non ha firmato

Riportiamo il comunicato della Rappresentanza sindacale aziendale First Cisl Genertel:

 

Care colleghe e cari colleghi,

dopo una lunga attesa l’azienda ci ha finalmente convocati due settimane fa per sottoporci la sua proposta di un accordo-ponte inerente agli accordi in scadenza al 31 dicembre 2024.

Vi riassumiamo i punti-chiave proposti dall’azienda:

  • proroga della chiusura del sabato pomeriggio fino al 30 giugno 2025, con la possibilità di due rinnovi di 3 mesi ciascuno, fino al massimo al 31 dicembre 2025; di conseguenza i colleghi dei turni pomeridiani vedrebbero slittare il loro orario al sabato mattina;
  • proroga/richiesta di nuove adesioni per i colleghi con turno orario mattutino con la possibilità di lavorare per 1 o 2 settimane alla sera in cambio di un compenso mensile di 100 € o 200 € rispettivamente;
  • chiusura dell’istituto sperimentale del part-time ciclico, con conseguente perdita per tutti gli aderenti attuali del compenso integrativo di 150 € mensili attualmente percepiti; tuttavia, ai 9 colleghi che hanno aderito al part-time ciclico con orario aumentato verrebbe mantenuta la sola estensione oraria;
  • la possibilità per un limitato numero di colleghi di lavorare al sabato mattina turnando.

Valutati con attenzione proposte e dati aziendali, come First Cisl abbiamo elaborato e portato in trattativa la nostra controproposta, che vi riportiamo per intero per trasparenza nei vostri confronti.

Abbiamo considerato e tenuto conto dei seguenti fattori: il cambiamento climatico che sta cagionando eventi estremi sempre più ricorrenti e impattanti sulle frequenze sinistrali e le richieste di risarcimento nei settori tanto motor quanto non-motor; la situazione del bilancio aziendale in pesante passivo; la congiuntura di profonda crisi sia continentale che nazionale nella quale versa il settore automotive; l’adozione in ambito commerciale di un modello basato in modo preponderante sull’intelligenza artificiale (AI); il trend in diminuzione costante del lavoro, dei contatti e conseguentemente delle provvigioni, causati dalla concomitanza dei suddetti fattori. Ciò premesso, abbiamo accolto positivamente l’opportunità, data ai colleghi con turni mattutini, di integrare l’entità della retribuzione fissa, aderendo per una/due settimane al mese all’istituto di turnazione all’orario serale. Abbiamo ritenuto opportuno, tuttavia, che per equità venisse aggiunta la possibilità anche per tutti i colleghi del turno serale di poter integrare la loro retribuzione fissa, aprendo al turno di 5 ore. Stessa possibilità, a nostro avviso, avrebbe dovuto essere estesa anche ai colleghi che hanno aderito al part-time ciclico, posto che perderanno i 150 € di indennità all’estinguersi dell’istituto. Pur apprezzando sentitamente la proposta aziendale di mantenere l’estensione del turno ai 9 colleghi che si sono resi disponibili ad aumentarsi l’orario, abbiamo ritenuto doveroso dare ai 21 colleghi rimanenti la possibilità, come riconoscimento per aver compreso le esigenze aziendali ed aver aderito a tale istituto, di compensare i 150 € scegliendo le 5 ore. Nel proporlo abbiamo considerato anche le richieste di molti colleghi che darebbero volentieri più disponibilità agli straordinari ma non ne hanno sempre la possibilità, anche a causa dei limiti dello smart working, dove invece con l’adesione alle 5 ore potrebbero avere la possibilità di coprire una porzione di turno maggiore anche lavorando da casa, con evidenti benefici anche ai tassi di abbandono settimanali indicatici dall’azienda, e risolvendo contemporaneamente i problemi di overbooking che già si sono verificati e hanno causato ulteriori disguidi, malumori e tensioni. Abbiamo infine ricordato che nel 2022, in seguito al verbale di intesa del 9 dicembre 2021 relativo al passaggio dal turno mattutino al serale, furono raggiunte soltanto 23 candidature Equivalente a tempo pieno (Fte) sulle 35 richieste dall’azienda, mentre sul part-time ciclico ne furono raccolte soltanto 45 sulle 100 richieste dall’azienda, peraltro con fatica e anche a seguito di un effort non indifferente da parte della sigla scrivente: la dirigenza decise poi di ricorrere all’outsourcing per supplire alle adesioni mancate. Allo stato dei fatti nulla lascia presagire che l’adesione a questi nuovi bandi possa essere anche solo equivalente, al contrario percepiamo invece un clima di stanchezza e scarso entusiasmo da parte di diversi interessati, tenendo anche conto del fatto che, viste le reiterate dimissioni di colleghi del call-center intervenute nel frattempo, la platea alla quale si rivolgono i suddetti bandi si è ulteriormente ristretta rispetto a tre anni fa e con tutta probabilità continuerà a restringersi. Stanti le riflessioni sopra riportate abbiamo ritenuto che, anche e sempre sulla base di numerose e reiterate richieste che da molto tempo ci giungono da colleghi iscritti e non, l’apertura ai turni di 5 ore, la chiusura dell’azienda alle 19 e la chiusura pomeridiana dei sabati lavorativi (auspichiamo che l’accordo definitivo preveda la chiusura totale al sabato, stanti anche i dati sui tassi di abbandono settimanali fornitici dall’azienda, che presentano numeri ormai residuali e irrisori nella giornata in questione), dovessero essere considerati come integrazione e alternativa alla proposta della parte datoriale al fine del raggiungimento del risultato desiderato dall’azienda e al tempo stesso a tutela della retribuzione dei colleghi dell’area vendite. Abbiamo ritenuto che questo accordo-ponte di 6 mesi potesse essere l’occasione buona, e probabilmente irripetibile, per osare un esperimento più radicale riguardo agli orari: l’esperienza aziendale ci insegna che cambiare troppe cose contemporaneamente invece di parcellizzare i cambiamenti comporta un rischio elevato di incorrere in innumerevoli problemi. Abbiamo valutato quindi che sarebbe stato decisamente più proficuo per tutte le parti poter disporre di una maggior copertura nei giorni e negli orari di punta, tenendo anche conto del fatto che il raggiungimento dell’uniformità di orari d’apertura fra colleghi Genertel ed ex-Life è nella natura della direzione intrapresa”.

A fronte di queste proposte, che troviamo tuttora concrete, ragionevoli e suffragate dai dati stessi fornitici dall’azienda, questa ci ha risposto che, pur apprezzando e comprendendo le nostre motivazioni, non poteva accogliere alcuna delle nostre istanze e che la loro proposta non era negoziabile o modificabile sostanzialmente. L’azienda ha motivato il rifiuto, spiegando che l’esigenza attuale, finché non partirà il nuovo modello di business, è quella di capire come gestire la modulazione oraria a seguito degli accordi in scadenza al 31 dicembre. La riapertura al sabato pomeriggio senza la copertura sui turni serali del part-time ciclico e della turnazione dal mattino avrebbe creato un problema dato che esso risulta non adeguato a rispondere alle esigenze di business aziendali.

Preso quindi atto che quella in corso non era nei fatti una trattativa, in quanto ci veniva chiesto semplicemente di avvallare tout-court una decisione aziendale, legittimandola tramite la firma di un accordo, senza poter apportare alcun correttivo sostanziale, come invece ci era stato richiesto e com’è nello spirito e nella logica di una trattativa autentica, abbiamo ritenuto responsabilmente di non firmare la proposta.

La nostra scelta è maggiormente avvalorata a fronte dei metodi scorretti adottati dalle altre sigle, atteggiamenti che non producono valore né per le lavoratrici e i lavoratori Genertel, né per il futuro di questa azienda.

Questo perché per noi fare sindacato non vuol dire avvallare pedissequamente le decisioni aziendali, bensì portare avanti le istanze dei lavoratori e ottenere qualcosa di più rispetto a quanto ci viene presentato, migliorandolo ove necessario.

L’azienda ci ha comunicato di voler a breve illustrare, tramite streaming, le proprie decisioni a tutti i lavoratori, ma questa sigla non ha approvato né firmato alcun accordo, poiché lo abbiamo ritenuto iniquo e non corrispondente alle legittime aspettative di tutti noi dopo tanti mesi di silenzio e attesa, e soprattutto dopo anni di sacrifici che l’azienda ha richiesto con l’istituto degli orari sperimentali ai lavoratori, e che gli stessi hanno accettato per senso di responsabilità.

Dopo mesi di attesa ancora nulla di concreto ci è stato detto sul futuro modello di business o su come si pensi di compensare le perdite provvigionali.

Ci riserviamo infine di convocare a stretto giro una assemblea dei lavoratori per condividere le nostre istanze e le ragioni delle nostre scelte.

Trieste, 18 novembre 2024

First Cisl
Rappresentanza sindacale aziendale Genertel

 


Qui il comunicato First Cisl Rappresentanza sindacale aziendale Genertel